UNSA ESTERI –PRESTO TRACOLLO RETE ESTERA MAECI, ALTRO CHE “PATTO PER L’EXPORT”, LE SEDI SONO SENZA LAVORATORI E QUEI POCHI CHE RESTANO SONO PRIVI DI DIRITTI

Comunicato stampa

UNSA ESTERI –PRESTO TRACOLLO RETE ESTERA MAECI, ALTRO CHE “PATTO PER L’EXPORT”, LE SEDI SONO SENZA LAVORATORI E QUEI POCHI CHE RESTANO SONO PRIVI DI DIRITTI

“La legge di bilancio per il 2021 è stata l’ennesima occasione persa per rimettere al proprio posto le cose – troppe – che non funzionano oltre confine, a partire dall’incremento dei fondi per il riadeguamento stipendiale degli impiegati assunti localmente e l’individuazione di percorsi ad hoc per facilitare l’accesso ai ruoli degli impiegati a contratto già operativi sull’estero e dunque disponibili a continuare a prestarvi servizio. Ma, come apprendiamo in queste ore, le proposte di buon senso sono state sciaguratamente respinte in Commissione Bilancio nel silenzio assordante di tutti i parlamentari e dell’Amministrazione”. Lo dichiara in una nota Iris Lauriola, Segretario Nazionale della CONFSAL UNSA ESTERI.

“E’ paradossale – continua Lauriola – che queste notizie arrivino proprio a poche ore dalla pubblicazione dei drammatici dati relativi alla lista di trasferimento – cosiddetta lista invernale – del personale di ruolo della Farnesina dalla quale emerge che, a fronte di una vacanza di circa 440 posti di AAFF sulla rete diplomatico-consolare, risultano essere stati assegnati soltanto 83 posti!!

Pertanto, al momento, abbiamo una copertura della lista “invernale” di circa il 18%, con sedi come quelle dell’America Latina, degli Usa e della Cina praticamente prive di impiegati di ruolo. E’ palese che il funzionamento delle sedi interessate è affidato ad una manciata di impiegati a contratto spremuti come limoni, e deprivati dei più basilari diritti sindacali”.

Lauriola evidenzia: “Come pensano il Ministro Di Maio ed il MAECI di fornire il sostegno alle imprese per favorire l’accesso ai mercati internazionali oppure di fornire supporto ai connazionali all’estero nonchè agli imprenditori specie in questa fase pandemica se non vi sono impiegati operativi nelle nostre sedi e se gli uffici restano scoperti, poiché privi di funzioni fondamentali come quelle dei contabili o dei tecnici?

Come pensa la Farnesina di poter competere nello scacchiere internazionale e sostenere il business se non vi sono più impiegati di ruolo disposti a trasferirsi in sedi strategiche, perché non sussistono condizioni tali da creare appeal per i nostri lavoratori del MAECI? E con quali criteri si pensa che sia possibile mandare avanti la “baracca” solo ed esclusivamente continuando a contare sul lavoro di un migliaio di impiegati a contratto, rimasti soli ad animare le nostre sedi, a cui si continua ad affidare incarichi di responsabilità che non competono loro, ma a negare tutto, dal diritto agli aumenti stipendiali previsti per legge e ignorati dall’Amministrazione, fino a giungere a quelli più basilari tipo quelli sindacali ?”.

“Chiediamo a gran voce al Ministro Di Maio di avere coraggio – spiega Lauriola – e di prestare attenzione a ciò che sta succedendo all’estero e a quali condizioni devono sottostare i nostri lavoratori a contratto costretti oramai a lavorare il quintuplo presso le sedi estere, perché i posti funzione della rete diplomatico-consolare vanno vacanti, mentre la riforma del titolo VI del dpr 18 del 67 e i correttivi stipendiali continuano ad essere rimandati”.

Lauriola conclude: ”Vorrei ricordare al Ministro che quella in atto è una guerra, e che le guerre non si vincono con i bei proclami e con pletore di generali, ma con un esercito di persone capaci e motivate. Se tuttavia l’esercito viene a mancare perché lo si continua a ridurre all’osso e lo si affama, non è poi così difficile presagire gli sviluppi di questa stagione pandemica e post-emergenziale per chi all’estero è alla ricerca di quei servizi istituzionali che solo la rete estera della Farnesina può garantire”.

Roma, 17.12.2020                                                         CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI

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