“Milioni di dipendenti pubblici e le loro famiglie sono in gravissima difficoltà” afferma Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa, che continua “al Presidente del Consiglio Monti vorrei ricordare dei dati allarmanti: gran parte dei lavoratori pubblici ha uno stipendio che oscilla dai 1.200 ai 1.400 euro mensili, che è totalmente insufficiente per fronteggiare il costo della vita e per pagare tutte quelle nuove tasse introdotte per colmare la mala gestione locale e nazionale delle finanze pubbliche. Vogliamo far sapere al Governo che le buste paga non sono minimamente sufficienti per far fronte a tutte le responsabilità che gravano su chi ha una famiglia da mantenere giorno per giorno”.
Il Segretario generale prosegue: “per la Confsal-Unsa è vergognoso distrarre capitali pubblici per far esistere Enti inutili, poltrone politicizzate e strapagate e consulenze di partito. Una vera revisione della spesa parte dall’eliminazione dei privilegi, che costano miliardi di euro, e dalla destinazione di queste risorse al sostegno del reddito di milioni di lavoratori del pubblico impiego rinnovando i contratti di lavoro scaduti da 3 anni”.
Battaglia conclude dicendo: “Ci troveremo sabato 10 novembre alle ore 11.00 a piazza Santi Apostoli a Roma, con una manifestazione nazionale pubblica intitolata “Stipendio day” aperta a tutti i lavoratori pubblici per gridare al governo Monti che è giunto il momento di rimettere dei soldi veri nelle buste paga dei dipendenti pubblici ed evitare di far scivolare milioni di famiglie esasperate nella povertà”