SABATO 11 OTTOBRE 2014, PIAZZA SANTI APOSTOLI, ROMA. 60 ANNI DI STORIA AL FIANCO DEI LAVORATORI.

SABATO 11 OTTOBRE 2014 
PIAZZA SANTI APOSTOLI, ROMA.
60 ANNI DI STORIA AL FIANCO
DEI LAVORATORI.

Occorre andare in piazza. Non possiamo sopportare un altro anno senza contratto.

Cari amici, dirigenti sindacali, iscritti, simpatizzanti lavoratori, questa non è solo una lettera aperta ma vuole essere un invito e uno sprono diretto a tutti, e soprattutto a chi in tanti anni di amicizia e di onorata attività sindacale al servizio dei lavoratori, ha voluto portare la bandiera del sindacalismo autonomo con l’obiettivo ad oggi ben riuscito di tutelare le specificità ed anche il salario dei lavoratori.

 

Eppure 6 anni di mancati rinnovi dei contratti imposti dai governi per uscire da una crisi economica ancora non finita ma pagata soprattutto da noi, hanno reso pressoché nulla la busta paga di noi tutti.

 

Spesso mi chiedo come si faccia ad arrivare alla fine del mese, come si faccia ad accontentare i propri figli nella loro vita quotidiana, o come si faccia ancora a tenere alta la testa contro chi tutti i giorni tenta di umiliarci e credo anche di metterci il bavaglio come sindacato.

 

Per questo bisogna esserci in piazza, senza delegare nessuno, senza dare ad altro l’onere di esprimere la nostra –personalissima- voce.

 

Il sindacato, quello vero, è quello che rappresenta tanti lavoratori onesti e che insieme devono far sentire una voce forte ed unita al potere datoriale.

 

In piazza dobbiamo avere la capacità di alzare la testa, come cittadini e come categoria.

 

Questo mio pensiero è rivolto ai lavoratori di tutti i Ministeri italiani, da nord a sud, che con impegno stanno compiendo con sacrificio il proprio lavoro al servizio di uno stato che spesso li dimentica, identificandoli come carne da macello e come bancomat per sottrargli risorse e stipendi.

 

Anche questo governo, al di là delle parole vuote, non si è fatto pregare nel realizzare prontamente la propria politica contro il lavoro pubblico, facendo riforme nella P.a. nulle e prive di contenuti. Ma la cosa più grave è l’aver affermato che per i lavoratori pubblici non ci sono ancora risorse, il che significa considerarli cittadini di serie B, lavoratori declassati, una categoria che non rappresenta una priorità per il governo.

 

E ciò è a dir poco scandaloso, poiché queste valutazioni sono fatte dal governo mentre la corruzione dilaga, gli sprechi aumentano, le consulenze non si riducono, mentre le tasse non diminuiscono.

 

Ed allora Amici, so bene quanta fatica si faccia a portare avanti le nostre famiglie con stipendi ormai alla fame,ma questa situazione di sofferenza ci deve rafforzare a non perdere la speranza di cambiare le cose, per noi e per i nostri figli.

 

Per questo vi chiedo con forza e con il cuore di essere presenti, con le vostre famiglie, l’11 ottobre a Roma in piazza santi Apostoli, con noi, con l’UNSA e con la sua storia di 60 anni nel pubblico impiego.

 

E mi rivolgo ai responsabili sindacali, ricordando a tutti che da oggi inizia un percorso fino alla data dell’ 11 ottobre che deve portare a riempire quella piazza di colore, di protesta, per far capire a questo governo che noi e le nostre famiglie ci siamo, che siamo esasperati e esausti di questo trattamento e che non possiamo essere dimenticati.

 

Vi abbraccio,

                                                IL SEGRETARIO GENERALE
                                                          Massimo Battaglia

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