Una lezione di Realpolitik da manuale! Il Parlamento riesce a bloccare le azioni della
Farnesina, che ledono il diritto ai servizi statali di milioni d’italiani all’estero nonchè la
promozione della lingua e cultura italiana.
Al Senato il Vice Ministro Lapo Pistelli dà dimostrazione di grande capacità diplomatica, si
divincola da ogni legame come il grande Houdini, persevera nell’asserire inesattezze come la
storiella delle chiusure imposte dalla legge, definisce retorica la sacrosanta difesa dei diritti
degli italiani all’estero, ma s’impegna poi finalmente a nome del Governo a:
1) presentare alle Commissioni parlamentari competenti un piano di riorientamento
della rete e dei servizi diplomatico-consolari seguendo le direttive contenute nella
legge sulla revisione della spesa in invarianza dei servizi, del rapporto della
Commissione per la spending review del Ministero degli affari esteri nel 2012 e delle
linee indicate dal programma di lavoro del commissario straordinario per la revisione
della spesa pubblica Carlo Cottarelli”;
2) approntare in tempi rapidi, nelle sedi oggetto di provvedimenti di chiusura, anche
sulla base di un confronto con le istituzioni locali, strumenti leggeri alternativi di
presenza culturale e di erogazione dei servizi consolari”;
3) pianificare politiche per il rilancio dell’azione degli Istituti italiani di cultura, anche
attraverso la razionalizzazione dell’uso delle risorse attraverso la revisione delle spese
di funzionamento, valutando l’opportunità di un razionale utilizzo di personale a
contratto locale, e a utilizzare la massima trasparenza nella procedura di scelta dei
direttori e delle altre posizioni negli Istituti italiani di cultura, al fine di evitare il
verificarsi di abusi nella selezione nonché nello svolgimento delle funzioni”;
4) garantire la maggior trasparenza nella gestione degli Istituti italiani di cultura,
favorendo l’adozione di misure volte a facilitare la consultazione da parte dei cittadini
dei bilanci certificati”;
5) indicare analiticamente, per ogni singolo intervento di riduzione o riorientamento
della rete estera del Ministero, i risparmi che si prevede di conseguire”.
Ora ricade sui Senatori
Micheloni, Giacobbe, Di Biagio, Turano, Longo, Zin, Mussini e
Puppato,
il compito di vigilare, affinchè le sedi in via di chiusura siano effettivamente
trasformate – in tempi reali – in strumenti leggeri di erogazione dei servizi consolari e culturali.
Gli stessi Senatori vigileranno sulla salvaguardia della dignità nell’erogazione dei servizi, che
non possono essere affidati a corrispondenti consolari, funzionari itineranti o altre cariche
onorarie. I Senatori hanno assicurato lo stesso impegno per garantire un’adeguata e
qualificata offerta culturale nonché promozione della lingua italiana all’estero.
La CONFSAL UNSA ESTERI si è ben meritata il diritto ad essere considerata la parte
sociale più autorevole in questo delicato processo. Il nostro Sindacato non si è mai
arreso negli anni alla cieca e irragionevole soppressione di sedi e di posti di lavoro
all’estero ed ha condotto una battaglia incessante e solitaria, anche quando tutti alla
Farnesina avevano oramai perso ogni speranza.
La CONFSAL UNSA ESTERI esprime apprezzamento per l’apertura al dialogo dimostrata ieri
dai vertici politici della Farnesina, che nell’Aula del Senato si sono impegnati – una volta per
tutte – a creare unità amministrative leggere, accettando finalmente anche le vantaggiose
offerte delle autorità locali, al posto delle chiusure ottuse decise dai precedenti governi che
mortificavano gli interessi degli italiani all’estero, la proiezione del Sistema paese, la cultura e
l’ insegnamento della nostra lingua.
La CONFSAL UNSA ESTERI ringrazia sentitamente tutti i Senatori, che hanno raccolto
l’appello del nostro Sindacato e si sono fatti promotori di un’iniziativa a salvaguardia degli
interessi italiani all’estero, combattendo al nostro fianco fuori e dentro le mura del
Parlamento.
GRAZIE !!!!
Roma, 30.05.2014
CONFSAL UNSA Coordinamento Esteri