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testo di
  . — Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale. — Per sapere – premesso che:
la rete consolare italiana all’estero registra da tempo gravi carenze di organico dovute principalmente alle misure di contenimento della spesa pubblica e al blocco del turn over, al punto che nel corso degli anni sono state soppresse numerose sedi periferiche;
in questo contesto, è infatti possibile rilevare una consistente diminuzione di personale, che ha determinato nell’arco di dieci anni, segnatamente dal 2006 al 2016, il passaggio da 3.996 unità a 2.711, con una incidenza percentuale superiore al 30 per cento; carenze che sono inoltre destinate ad aggravarsi ulteriormente, in ragione del pensionamento al 2020 di circa 400 unità;
in occasione dell’assemblea plenaria del Consiglio generale degli italiani all’estero, tenutasi a Roma dal 4 al 6 luglio 2018, cui ha partecipato il Sottosegretario di Stato per gli affari esteri e la cooperatone internazionale, senatore Ricardo Antonio Merlo, il direttore generale per gli italiani all’estero, dottor Luigi Maria Vignali, ha comunicato l’avvenuta predisposizione di una bozza di convenzione tra il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e i patronati;
la predetta convenzione avrebbe la finalità di porre rimedio alle criticità connesse all’erogazione dei servizi in favore degli italiani residenti all’estero mediante il ricorso a patronati, ovvero enti gestori privati, sebbene i servizi in questione rispondano a specifiche finalità pubbliche, tali da richiedere personale preposto in forza di un rapporto di impiego con lo Stato italiano;
l’eventuale ricorso ai patronati per la gestione dei servizi in ambito consolare rischia, inoltre, di pregiudicare la riservatezza e la segretezza delle informazioni trattate, se non addirittura di attribuire a soggetti privati l’espletamento di prerogative tipicamente pubbliche, con l’effetto di compromettere le finalità istituzionali cui i consolati sono preordinati;
alcune organizzazioni sindacali hanno avuto modo di manifestare la loro ferma contrarietà alla stipula di tale convenzione in quanto lesiva delle funzioni pubbliche proprie del servizio in questione, sollecitando l’adozione di misure volte a potenziare il personale preposto ai consolati;
a fronte della complessiva situazione emergente, la scelta di ricorrere a enti gestori privati si pone ad avviso dell’interrogante in palese contrasto con il ruolo, le funzioni e gli obiettivi cui la rete consolare è preposta e rischia di pregiudicarne i compiti assegnati in ambito internazionale –:
se e quando il Governo abbia maturato la volontà di addivenire alla stipula di una convenzione con i patronati per la gestione e l’erogazione di servizi nell’ambito della rete consolare italiana e quali valutazioni siano state svolte con particolare riferimento alla legittimità di detta convenzione rispetto alle funzioni che i consolati sono istituzionalmente chiamati a soddisfare;
se non ravvisi l’opportunità di adottare le iniziative di competenza per sospendere ogni forma di convenzione con tali enti gestori, avviando conseguentemente adeguate procedure selettive volte al potenziamento del personale in servizio presso i consolati, al fine di coprire il fabbisogno e assicurare la corretta erogazione dei servizi;
se non intenda fornire un quadro complessivo della dotazione di personale anche in relazione alle attuali carenze, nonché chiarire quali programmi siano stati predisposti al fine di assicurare il corretto svolgimento delle funzioni pubbliche e la loro continuità, nel rispetto delle funzioni cui i consolati sono istituzionalmente preposti.
(4-01725)