Resoconto risoluzione La Marca

7-00629 La Marca: Su iniziative per il rafforzamento e la semplificazione dei servizi consolari.
(Seguito discussione e conclusione – Approvazione della risoluzione n. 8-00113).

  La Commissione prosegue la discussione della risoluzione in titolo, rinviata nella seduta del 29 aprile scorso.

  Piero FASSINO, presidente, avverte che la collega La Marca ha presentato una riformulazione della risoluzione in titolo, già pubblicata nell’allegato al resoconto d’Aula.
  Ricorda che, accogliendo la richiesta avanzata dall’onorevole Siragusa di approfondire taluni profili critici del testo, si è svolta ieri l’audizione informale del Direttore centrale per le risorse umane del MAECI, Ministro Plenipotenziario Paolo Trichilo, e del Direttore centrale per le politiche migratorie e la mobilità internazionale del MAECI, Ministro Plenipotenziario Paolo Crudele.
  Invita quindi, la collega La Marca ad illustrare le riformulazioni apportate al testo iniziale della risoluzione.

  Francesca LA MARCA (PD) sottolinea che alcune delle proposte di riformulazione sono state il frutto di proficue interlocuzioni con alcuni responsabili amministrativi che hanno una diretta esperienza su queste tematiche. In premessa, ribadisce che con la proposta di risoluzione in titolo non si pensa di affrontare in modo generale e organico il complesso e ormai drammatico tema dell’adeguatezza del sistema dei servizi con consolari alla crescente domanda dei connazionali, che ormai superano i 6,2 milioni, e delle imprese spinte all’estero in sempre maggior numero dalla prolungata stagnazione del mercato interno. Infatti, affrontare in modo organico la questione, come evidenziato nelle premesse della stessa proposta di risoluzione, significherebbe toccare il tema del definitivo superamento del blocco del turnover del personale, che negli ultimi dieci anni ha determinato una contrazione del 30 per cento del contingente. Significherebbe, altresì, aumentare il numero, peraltro non marginale, del personale a contratto, assicurando certezza di diritti e dignità di retribuzione, come da lei stessa dichiarato in Aula in occasione della dichiarazione di voto sulla proposta di legge C. 1027 in materia in materia di personale assunto a contratto dalle rappresentanze diplomatiche, dagli uffici consolari e dagli istituti italiani di cultura, recentemente approvata in via definitiva dal Senato. Significherebbe, inoltre, procedere in modo più spedito nel percorso di digitalizzazione dei servizi, senza la pretesa comunque, che essa possa colmare il vuoto di personale, che resta il dato prioritario. Significherebbe, infine, esaminare la possibilità, entro un quadro di regole precise e con l’insostituibile controllo dell’Amministrazione, di convenzioni, di cui si parla da anni, con alcuniPag. 47soggetti sociali, come i patronati che pur essendo soggetti privati svolgono funzioni di interesse pubblico.
  Sulla base di queste premesse, sottolinea la complessità di una situazione che sta diventando molto difficile, anche a causa del peso della pandemia, e che richiede un’analisi altrettanto approfondita sulla necessità di assumere coerentemente e armonicamente le opportune iniziative, in tempi che, per lo stato delle nostre finanze, non saranno brevi.
  Non a caso, appena istituito il nuovo Governo, segnala di avere provveduto a rappresentare al Ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, l’urgenza di inserire la questione dell’amministrazione all’estero nei programmi di riforma della Pubblica Amministrazione e di espansione della digitalizzazione perseguiti dall’Esecutivo con riferimento al Piano nazionale di ripresa e resilienza.
  Rileva che l’obiettivo specifico della risoluzione in titolo, dunque, si lega ad un anello minore di questa catena, quello riguardante la rete onoraria, che non solo esiste e opera da decenni in virtù di normative di carattere internazionale e nazionale, ma agisce entro i limiti previsti dalla legge sotto il quotidiano controllo dei consolati di riferimento.
  Osserva che solo chi non riesce a rompere le sue incrostazioni ideologizzanti e corporative può ignorare il contributo che essa dà, su base onoraria, cioè gratuita, e di complementarietà rispetto alle funzioni dei consolati, in particolare su due piani precisi: quello della relativa decongestione degli stessi consolati, che sono costretti a prolungare progressivamente i tempi di attesa degli appuntamenti e della risoluzione delle pratiche e quello di un servizio diretto, più fluido ed immediato, per alcuni adempimenti consentiti dalla legge, ai connazionali, soprattutto quelli residenti in posti lontani da consolati spesso raggiungibili solo con viaggi lunghi e onerosi.
  Ricorda che, provenendo da un grande Paese come il Canada, è in grado di testimoniare personalmente come questo servizio di base, pur limitato, rappresenti per alcuni aspetti un’opportunità concreta per tanti connazionali.
  Evidenzia che la risoluzione in titolo è focalizzata su questo aspetto, che rappresenta un semplice tassello, il quale, inserito nel modo giusto in un quadro più generale, può concorrere a migliorare il risultato d’insieme.
  Illustra, quindi, le proposte di riformulazione, evidenziando che il primo e il secondo punto del dispositivo sono rimasti identici; il terzo punto è stato invece riformulato nel senso che l’invito ad avviare le procedure di nomina delle 150 figure di consoli onorari mancanti rispetto a quelli già previsti viene inteso in senso progressivo, iniziando da quelli che, su parere dell’Amministrazione, rivestono carattere di più stringente urgenza. Il quarto punto è stato riformulato nel senso che la sollecitazione ad elevare il livello anagrafico di scadenza da 70 a 75 anni viene inteso come un impegno dell’Amministrazione a considerare l’opportunità di rivedere in modo più adeguato il limite di età. Precisando che il quinto punto è rimasto identico, evidenzia che il sesto punto è stato riformulato come un impegno a semplificare la modulistica attualmente in vigore, circostanziando l’appello a considerare la possibilità di ritornare alla rendicontazione forfettaria, anche per evitare defatiganti confronti con la Corte dei Conti.
  Da ultimo, segnala la riformulazione del settimo punto, nel quale la sollecitazione a non inviare contributi negli ultimi giorni dell’anno, per evitare interferenze con le normative bancarie locali, viene declinato in un impegno a fare il possibile perché tali inconvenienti non si verifichino; viene infine eliminata la richiesta di considerare possibile rimborso di spese necessarie per l’espletamento delle funzioni, al fine di prevenire il rischio di eventuali ricadute sul bilancio delle sedi consolari.
  In sostanza, ribadisce che la maggior parte degli impegni e delle sollecitazioni che la proposta di risoluzione rivolge al Governo riguardano il tipo di approccioPag. 48con la rete dei consoli onorari, che deve essere più aperto e dialogante, e alcune modalità di lavoro, che i responsabili del Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale potranno calibrare con responsabilità e competenza.
  Osserva che anche l’invito a rendere meno imbarazzante la dotazione di bilancio prevista per la rete onoraria, inferiore a 200 mila euro per tutto il mondo, va inquadrato in una situazione di fatto che vede la spesa effettiva lievitare in un anno di almeno quattro volte rispetto a quella nominale, in conseguenza di variazioni di bilancio che comportano distrazione di risorse da altri scopi e operazioni burocratiche che spostano nel tempo l’invio dei contributi, determinando ritardi.
  Conclusivamente, fa appello alla sensibilità di tutti i colleghi della Commissione, in modo assolutamente trasversale, perché si faccia un piccolo, ma concreto passo in avanti nel miglioramento dei servizi ai connazionali.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO, esprime parere favorevole di massima sulla proposta di risoluzione, come riformulata. Sottolinea, altresì, che l’intero Esecutivo, la Farnesina ed egli stesso personalmente intendono continuare ad operare per un rafforzamento dei servizi consolari, a partire dall’attuazione della normativa di recente approvazione menzionata dalla deputata La Marca, tenendo conto, tuttavia, dei vincoli di finanza pubblica.

  Simone BILLI (LEGA), preannunciando il voto favorevole del gruppo Lega, esprime apprezzamento per l’impostazione della proposta di risoluzione in titolo, che evidenzia la drammatica situazione in cui versa la rete consolare: alle croniche carenze di organico si sono infatti aggiunti gli effetti nefasti della pandemia, producendo un significativo aggravio dell’onere a carico delle sedi consolari; pertanto, nonostante lo strenuo e meritorio impegno dei funzionari, i nostri connazionali all’estero continuano a lamentare gravi disservizi. A suo avviso, occorre velocizzare l’assegnazione all’estero dei neoassunti adottando le procedure di urgenza previste dalla normativa in vigore.
  Esprimendo apprezzamento per le iniziative di formazione messe in campo dalla Farnesina, condivide l’obiettivo di adeguare i contributi destinati ai consoli onorari, iniziativa che non avrebbe un impatto significativo sulla finanza pubblica. Si dichiara altresì favorevole anche alla nomina dei nuovi consoli onorari, i cui costi sarebbero pressoché irrisori; esprime, invece, perplessità circa la proposta di alzare da 70 75 anni il limite di età compatibile con la nomina a tale incarico, sebbene riconosca che in taluni casi tale deroga potrebbe essere giustificata e dunque condivisibile.
  Sottolinea, infine, l’opportunità di estendere la fornitura di dispositivi per la rilevazione delle impronte biometriche ai consoli che ne siano ancora sprovvisti, rilevando che tali pratiche potrebbero utilmente essere introdotte non solo per i passaporti ma anche per le carte d’identità elettroniche: in tale ambito, auspica una proficua interlocuzione tra il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale e il Ministero dell’interno per individuare le procedure più efficaci per conseguire tale scopo.

  Lia QUARTAPELLE PROCOPIO (PD), preannunciando il voto favorevole del gruppo del Partito Democratico e ringraziando la collega La Marca per l’iniziativa assunta, sottolinea il ruolo essenziale dei consoli onorari, i quali sono spesso l’unico riferimento delle comunità di connazionali nelle regioni più isolate. Auspica, quindi, che la Commissione possa avviare una riflessione più generale sulla riorganizzazione delle sedi consolari, l’erogazione dei servizi, il rapporto con le associazioni ed il sistema dei patronati: si tratta, a suo avviso, di una criticità per un Paese come il nostro che conta una così cospicua comunità di connazionali all’estero.

  Il Sottosegretario Manlio DI STEFANO chiede di riformulare il settimo punto dellaPag. 49parte dispositiva della risoluzione nei termini seguenti: «a verificare la possibilità, tenuto presente quanto al precedente secondo punto, di anticipare per quanto possibile l’invio dei contributi destinati alla rete consolare;».

  Francesca LA MARCA (PD) accetta la proposta di riformulazione avanzata dal rappresentante del Governo.

  La Commissione approva, quindi, all’unanimità, la risoluzione n. 7-00629, come riformulata, che assume il numero n. 8-00113 (vedi allegato 3).

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