Comunicato n. 63
RETRIBUZIONI (Messaggio MAE n. 0242092 del 6.9.2011):
Come noto l’art. 9 del DL 78/2010, convertito in legge 122/2010, ha disposto per il triennio 2011-2013 per i dipendenti pubblici il blocco delle retribuzioni.
Questa Organizzazione Sindacale ha chiesto fin da subito l’esclusione del personale regolato da legge speciale (DL 103/2000) dalle previsioni normative suddette, come si evince peraltro dalla risoluzione governativa del 27.10.2010 presentata a seguito di nostra segnalazione.
Il Ministero degli Affari Esteri, dando seguito ad un invito da parte dell’UCB nonché da una richiesta sindacale della scrivente, ha inoltrato pertanto una richiesta di parere alla Funzione Pubblica nonché al MEF.
La Funzione Pubblica ha tempestivamente risposto, confermando la legittimità della richiesta di esclusione dal blocco proprio per la natura giuridica dei contratti, mentre il MEF, dopo quasi un anno di attesa e di solleciti a tutti i livelli, ha ora comunicato – in maniera molto sibillina – che se è pur vero che esiste un blocco delle retribuzioni disposto dalla Legge 122/2010, è altresì vero che la norma regolante i contratti, in quanto speciale, non può essere derogata. Di conseguenza il MEF ha invitato il MAE ad acquisire sulla problematica un parere da parte del Consiglio di Stato, richiesta che è già in fase di stesura all’Ufficio VII della DGRI.
In considerazione di quanto sopra esposto e dei “tempi” ministeriali, pur confermando il nostro interessamento continuo e fattivo alla problematica, non possiamo fare a meno di evidenziare che potrebbero subentrare ulteriori ritardi nella risoluzione delle situazioni oggetto di segnalazione delle nostre Ambasciate, specie se divenute insostenibili. Relativamente a queste situazioni questo Sindacato rinnova ancora una volta l’impegno organizzativo e finanziario a promuovere vertenze presso i fori locali competenti, affinchè abbia luogo il riconoscimento degli adeguamenti economici laddove sono presenti i requisiti previsti dall’art. 157 del DL 103/2000 nonché da eventuali disposizioni vigenti a livello locale.
Per quanto concerne viceversa gli aumenti retributivi per i Paesi nei quali esistono chiare norme imperative al riguardo (p.es. Belgio, Lussemburgo, Spagna, Bulgaria, ecc. ), si rende noto che il MAE darà subito avvio alle relative procedure di adeguamento.
TASSAZIONE:
Con riferimento al nostro Comunicato n. 62 del 30.08.2011, con il quale si informava che la manovra finanziaria del luglio 2011 ha introdotto all’art. 40, comma 1 ter, un aumento del prelievo fiscale sugli stipendi del personale a contratto del Ministero degli Affari Esteri e – seppur in forma ridotta – sugli assegni di sede del personale di ruolo, nella misura aggiuntiva del 25% (5% nel 2013 e 20% nel 2014), la manovra finanziaria del mese di agosto 2011 ha anticipato tale disposizione di un anno, portando l’aumento del prelievo del 5% al 2012 e del 20% al 2013. L’entrata in vigore della manovra di luglio, confermata dall’attuale DL 138/2011, modifica radicalmente il trattamento fiscale del personale suddetto e in particolare di quello a contratto con il passaggio ad un’imposizione pari al 75% e conseguente decurtazione di una fetta cospicua degli stipendi. I riflessi di tale modifica saranno drammatici anche sotto il profilo fiscale del Paese di residenza, se si considera che il reddito italiano concorre alla formazione del reddito familiare nel Paese di residenza e quindi all’aliquota fiscale da applicarsi sullo stipendio del coniuge.
Le previsioni introdotte dalle due ultime manovre, non producendo maggiori entrate per lo Stato, poiché gli stipendi convenzionali fissati attualmente ai fini fiscali al 50% della retribuzione effettivamente percepita, dovranno essere parimenti adeguati anche ai fini previdenziali, hanno indotto il Ministero degli Affari Esteri, su istanza di questa O.S., a richiedere un apposito emendamento in sede legislativa.
Tale emendamento (vedi testo qui riprodotto) all’art. 1, comma 6 della manovra di agosto è stato purtroppo dichiarato inammissibile dalla Commissione V del Senato e verrà ora riproposto, sempre su richiesta di questo Sindacato, in ambito di presentazione di Legge di stabilità ad ottobre.
Per la gravità delle ripercussioni della riduzione introdotta da entrambe le manovre sui lavoratori e sulle loro famiglie, il personale coinvolto potrebbe infatti subire una decurtazione del proprio potere d’acquisto di ca. 300-500 Euro mensili.
La CONFSAL UNSA Esteri assicura pertanto ai propri iscritti la massima attenzione relativamente a questa tematica e non mancherà di porre in atto tutte le misure di tutela sindacale nei confronti dei lavoratori coinvolti.
ASSISTENZA SANITARIA:
E’ stata finalmente approvata anche dagli Organi di Controllo presenti al MAE la Convenzione – fortemente voluta da questa O.S., che ne ha seguito assiduamente l’iter – che regolerà l’accesso alle prestazioni mediche a favore del personale in servizio all’estero.
Si conclude quindi positivamente l’impegno profuso dalla CONFSAL-UNSA, di concerto con l’Ufficio VI della DGRI, presso il Ministero della Salute e la Regione Lazio, entrambi preposti alla sua regolamentazione. A breve si verrà così a colmare un vulnus normativo che ha prodotto preoccupazioni, disagi ed oneri di spesa aggiuntivi ai lavoratori bisognosi di prestazioni sanitarie in servizio all’estero.
Con l’emanazione del nuovo testo della Convenzione si disporrà infatti l’istituzione di un servizio ASL presso il Ministero degli Affari, che assicurerà i servizi sanitari a favore di tutto personale, sia esso in servizio all’estero sia esso in servizio presso la Sede centrale. Si attende ore l’imminente lancio da parte del MAE.
Roma, 07 settembre 2011
CONFSAL UNSA Coordinamento ESTERI