Con Messaggio n. 242782 del 7.9.2011 il Ministero degli Affari Esteri ha diramato le nuove circolari sull’articolazione dell’orario di lavoro per la Sede centrale e per le Sedi estere nonché il Protocollo d’Intesa, sottoscritto solo da CGIL, CISL, UIL e dal Sindacato INTESA, sulle questioni riguardanti i singoli aspetti delle tipologie dell’articolazione dell’orario.
Nel trasmettervi questa documentazione, vi ricordiamo che la tematica dell’orario di servizio non è più materia di contrattazione con i Sindacati a seguito dell’entrata in vigore del D.L. 150/2009, meglio noto come “riforma Brunetta”. Peraltro questa “involuzione” è stata riconfermata nei fatti durante la Contrattazione Integrativa del 2010, allorquando gli Organi di controllo hanno richiesto lo stralcio dal Contratto integrativo stesso di tutta la parte relativa all’orario di servizio.
Partendo da questa premessa la Direzione Generale per il Personale ha sottoposto ai Sindacati un Protocollo d’Intesa, che avrebbe potuto rappresentare il risultato di un delicato punto di equilibrio su alcuni aspetti da non sottovalutare quali la pausa di lavoro, le modalità di copertura e prestazione dei servizi di pronta assistenza, reperibilità per servizio estero, recuperi e riposi compensativi.
Purtroppo, il delicato punto d’incontro con tutti i Sindacati del MAE non è stato trovato (ma a dire il vero neanche cercato!) e, al contrario, sono state calate dall’alto alcune nuove regolamentazioni per l’orario all’estero (per la Sede centrale la materia è rimasta fortunatamente invariata) ritenute peggiorative da ben 3 Sigle sindacali del MAE, ivi compresa la Confsal Unsa Esteri, se si considerano i contenuti dell’Accordo Quadro sull’orario di servizio sottoscritto nel 2002 .
Tali modifiche peggiorative riguardano l’obbligatorietà della pausa pranzo per l’estero, le nuove modalità di esecuzione dei servizi di pronta assistenza e per la reperibilità per servizio estero a fronte di una riduzione dei recuperi previsti per i colleghi delle Sedi periferiche e sono così riassumibili:
1) pause di lavoro: nonostante questa materia sia regolata dalla stessa normativa di legge a Roma e nelle Sedi periferiche, inspiegabilmente, e’ stata introdotta per l’estero la pausa pranzo obbligatoria della durata da 10 a 60 minuti;
2) reperibilità e servizi di pronta assistenza:
a) utilizzo di due o più unità di personale presso ogni Sede per il medesimo turno;
b) estensione del servizio di reperibilità anche alla fascia notturna, infrasettimanale e festiva, per tutte le Sedi;
3) modalità di recupero: riduzione dei recuperi per reperibilità (al massimo 1/8 dell’orario per recupero infrasettimanale, 1/4 per recupero notturno infrasettimanale, 1/6 dell’orario dell’intero turno programmato per il fine settimana, notti incluse, 1/6 per l’intero turno programmato durante le ricorrenze festive, notti incluse, 1/4 per l’intero turno dal 24 al 25 dicembre, notti incluse).
Peraltro, l’ampliamento dei turni di reperibilità e l’aumento numerico delle unità adibite all’effettuazione degli stessi (da 1-2 persone attuali a 2-3 persone per la medesima attività) avvengono in presenza di una sempre maggiore mole di lavoro che incombe sulle Sedi e di una diminuzione costante del personale destinato al funzionamento delle stesse, con gravi conseguenze sull’ operatività delle strutture estere oramai al collasso. Inoltre, questa Sigla non può sottacere i riflessi sia organizzativi che economici di questa irrazionale ed illogica determinazione.
In considerazione degli aspetti qui esposti, la CONFSAL UNSA Esteri ha deciso (vd. nostro comunicato n. 61 del 27.07.2011), unitamente ad altre Sigle sindacali, di non sottoscrivere il Protocollo d’Intesa, che – come già accaduto in occasione del Contratto Integrativo – è stato siglato con il MAE dai soli Sindacati Confederali e da Intesa.
Allegati:
Circolare orario sede centrale
Roma, 12.9.2011
CONFSAL UNSA Coordinamento Esteri