Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale, al Ministro della salute – Per sapere – premesso che:
risulta all’interrogante che nei giorni scorsi il capo ufficio Amministrativo dell’Ambasciata italiana negli Usa abbia riferito al personale della sede che, a decorrere dal prossimo 1 aprile vi sarebbero state delle variazioni in pejus delle coperture assicurative sanitarie per tutto il personale operativo negli USA soggiacente al welfare italiano, diplomatici, impiegati di ruolo e impiegati a contratto, assicurato con Blue Cross Blue Shield;
la notizia della rimodulazione assicurativa è stata veicolata al personale senza alcun preavviso, senza alcuna nota esplicativa e ad appena una settimana dall’entrata in vigore delle nuove disposizioni, senza consentire alcuna possibilità di confronto con l’Amministrazione e lasciando i lavoratori deprivati della possibilità di riorganizzarsi sotto il profilo delle cure e della gestione delle risorse personali destinate a queste ultime;
stando alle informazioni a disposizione dell’interrogante, il capo ufficio amministrativo avrebbe addotto come motivazione, la variazione di una normativa nazionale che avrebbe rimodulato l’applicazione dei LEA e la erogazione dei farmaci a carico del servizio sanitario e di conseguenza tale evoluzione normativa sarebbe andata a palesarsi anche nella copertura assicurativa sanitaria riconosciuta ai lavoratori MAECI negli Usa, pertanto la questione, malgrado la evidente delicatezza e gravità, non sarebbe stato oggetto di confronto con il personale e nemmeno con le rappresentanze sindacali in sede;
le variazioni in oggetto se dovessero essere applicate comporteranno una cancellazione delle prestazioni sanitarie precedentemente rientranti nella garanzia assicurativa, con particolare riferimento alle prestazioni medico-specialistiche psichiatrico-neurologiche e alle terapie riabilitative fisioterapiche, compromettendo anche la fruizione di circa 5000 farmaci da prescrizione medica che dal 1 aprile p.v. non saranno più concessi gratuitamente, i cui costi dovranno essere sostenuti interamente dall’assistito;
secondo le informazioni in possesso dell’interrogante, non sarebbero nemmeno tutelati i soggetti fragili, che avrebbero il diritto di fruire gratuitamente delle citate prestazioni e che, stando alla nuova postura amministrativa, saranno soggetti alla discrezionalità dell’ufficio Amministrativo della sede, il quale vaglierà i singoli casi valutando la sussistenza delle condizioni atte a legittimare la deroga;
si assiste ad un eloquente paradosso secondo cui, malgrado dal marzo 2020 si siano susseguiti proclami tesi a sottolineare la priorità di implementare gli strumenti assistenziali e le garanzie di salute, ed il PNRR abbia previsto 19,72 miliardi per il sistema sanitario e in ultimo il c.d. DL sostegni abbia previsto un fondo da un miliardo di euro, per concorrere al rimborso delle spese sanitarie sostenute dalle regioni, assistiamo a manovre di tal natura in cui sono palesemente compromessi i diritti inalienabili dei cittadini e lavoratori, in primis il diritto alla salute costituzionalmente sancito, con interventi privi di legittimità sotto il profilo formale e sostanziale, che sembre su previsioni legislative di cui non sono state fornite nè dettagli e le eventuali correlazioni con interventi in sede assicurativa o bilaterale:
se i ministri interrogati sono a conoscenza di quanto descritto in premessa;
se non intendano chiarire quanto verificatosi, circa le ragioni dell’informativa di cui in premessa, e su quale previsione normativa trovino fondamento;
se ritengano di dover intraprendere ogni opportuna iniziativa volta a tutelare il diritto alla salute dei lavoratori del MAECI negli Usa, preservando le garanzie finora riconosciute ed esorcizzando qualsivoglia misura volta a recare nocumento ai lavoratori.
Firma:
On. Fitzgerald Nissoli