Nuova ondata di chiusure di sedi consolari

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In data odierna ha avuto luogo un’informativa dell’Amministrazione alle OO.SS. in ambito di razionalizzazione della Rete consolare.

 

Il Direttore Generale per le Risorse Umane, prima di esporre i provvedimenti in parola, ha evidenziato che l’Italia, in quanto a numero di Rappresentanze all’estero, nonostante le chiusure messe in atto dal 2007-2010, si colloca tuttora al 4° posto tra i Paesi con maggior numero di presenze consolari all’estero. Il medesimo ha sottolineato che la nuova ondata di razionalizzazione di Sedi consolari è da addebitarsi alla continua erosione delle risorse economiche assegnate al bilancio del MAE.

 

Per quanto concerne il personale coinvolto nella manovra, è stato confermato che il medesimo verrà destinato al rafforzamento delle sedi riceventi, in prosecuzione del rapporto di lavoro con l’Amministrazione.

Clicca per scaricare l’elenco consegnato dal MAE alle OO.SS.

 

Secondo le informazioni fornite i risparmi che saranno così conseguiti ammonterebbero alla cifra  (irrisoria, considerato il bilancio degli Affari Esteri) di 5 milioni di Euro l’anno.

 

Ad avviso di questa O.S. le criticità più evidenti saranno costituite dall’Australia, dove ben due sedi chiave quali quelle di Adelaide e Brisbane, distanti migliaia e migliaia di chilometri dalle strutture riceventi, verranno inesorabilmente chiuse e sostituite da funzionari itineranti” (sic!!) nonché da quella di Tolosa, distante oltre 400 km da Marsiglia, che lascia di fatto privi di assistenza tutti i numerosi connazionali della parte sud-ovest della Francia.

 

Dalle chiusure suddette il MAE intende trarre le risorse – ma solo parzialmente – per il potenziamento di alcuni Consolati Generali in Europa (soprannominati “hub”), come quelli di Zurigo, Hannover, Londra, Charleroi, Stoccarda, Marsiglia e Ginevra.

 

La decisione sulle chiusure verrà assunta definitivamente in ambito di Consiglio di Amministrazione del MAE, dopo aver acquisito il parere favorevole del CGIE e delle Commissioni Esteri di Camera e Senato.

 

La tempistica delle soppressioni – definita “graduale” dall’Amministrazione – dovrebbe portare in ambito europeo alle suddette chiusure nell’arco del 2012. Per quanto concerne, invece, le sedi extraeuropee, per le quali è in corso una moratoria che impone approfondimenti specifici, si registra che l’Amministrazione ha già deciso ora le chiusure, ancor prima della scadenza dei termini della moratoria stessa!

 

Per la prima volta è stato rappresentato dall’Amministrazione che gli sportelli consolari, pur rappresentando un’alternativa alla chiusura totale di una sede, sono destinati ad operare solo per un breve lasso di tempo, tant’è che è prevista la chiusura di quelli di più vecchia istituzione – ben quattro strutture –, il cui costo complessivo annuo ammonta a ca. una mensilità ISE di un Capo di Ambasciata !!

Non è potuta sfuggire, in questo contesto, a questa Sigla la richiesta avanzata da CGIL e UIL, di procedere alla chiusura di tutti gli sportelli consolari, in quanto, secondo il parere delle suddette OO.SS.,  da considerarsi inutili.

 

Questo Sindacato, al contrario, è convinto che gli sportelli consolari possano costituire una valida alternativa alla chiusura totale delle strutture consolari, poiché  in grado di far fronte alle impellenti esigenze della collettività, mantenendo la presenza istituzionale in loco.

 

Anche in considerazione del fatto che ogni chiusura ha un costo non indifferente – la CONFSAL UNSA Esteri rilancia la propria proposta di riduzione dell’invio di personale diplomatico in area europea. In considerazione del progressivo sviluppo dell’attività diplomatica della UE e dei suoi riflessi in ambito europeo, è prevedibile fin d’ ora un mutamento nei rapporti diplomatici fra i Paesi. In questo settore pare pertanto essere ineludibile una rivisitazione dei compiti diplomatico-consolari, per confermare, al contrario, la necessità d’istituzione di unità di mero servizio amministrativo a favore degli italiani all’estero composte da personale delle ex AA.FF. e da personale a contratto. Ciò consentirebbe non soltanto un risparmio concreto, immediato e privo di oneri riflessi, garantendo tutti i servizi a favore della collettività italiana all’estero, ma rientrerebbe altresì in un’ottica di spesa più responsabile, più sobria e soprattutto più EQUA per il nostro Paese.

 

 

Roma, 22.11.2011                                                             

 

CONFSAL UNSA Coordinamento Esteri

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