Roma, 19 dic. (Labitalia) – Una manovra economica che “non va bene” perché ricade sulle “tasche dei lavoratori, colpendo i redditi tra i 1.300 e i 1.500 euro”, e non fa “nulla” per il pubblico impiego. E’ questo il giudizio del segretario generale della Confsal Unsa, Massimo Battaglia, sulla manovra economica del governo Monti. Un giudizio che ha portato il sindacato autonomo a proclamare per la giornata di oggi lo sciopero generale e un presidio tenutosi questa mattina a piazza Farnese a Roma, con l’intervento dal palco del leader del sindacato.
“Noi siamo qua oggi -spiega Battaglia a LABITALIA-per protestare contro questa manovra, che è evidente che ricade sulle tasche dei lavoratori in maniera inesorabile. Abbiamo avuto il blocco dei contratti degli statali -sottolinea Battaglia- e oltre a questo oggi ci tocca ritornare indietro nel tempo con la tassa sulla casa, con la tassa sulla benzina, sulle accise che verranno date ai comuni”.
Battaglia rimarca che “la manovra è profondamente ingiusta, colpisce redditi che vanno da 1.300 a 1.500 euro”.
Una manovra che, secondo Confsal Unsa, colpisce i lavoratori della pubblica amministrazione. “Una pubblica amministrazione -insiste Battaglia- che potrebbe essere cambiata se il governo mettesse in atto politiche per cambiarla. Dico una cosa su tutte: oggi questo governo dice di rimanere oltre i 40 anni di servizio. Mi dica quando i giovani potranno entrare in questa pubblica amministrazione”.
Da Battaglia arriva infine una mano tesa al governo. “Speriamo che con questo governo o con il prossimo che verrà -conclude- ci sia la possibilità di poter dialogare per potere dare ai cittadini una pubblica amministrazione efficace ed efficiente”.