L’ITALIANO.IT: Chiusura dei Consolati, cessa l’assistenza agli italiani all’estero in aree strategiche

Da “L’italiano.it”

Giulio Terzi (già Ministro degli Esteri) – Con una Sua relazione, la Dott. ssa Silvana Mangione, autorevole esponente del CGIE – Comitato Generale degli Italiani all’Estero, torna sul grave tema della chiusura dei Consolati soprattutto in reazione all’annuncio dato a riguardo a New York dal Ministro degli Esteri italiano. Valga per tutti il caso del Consolato di Edmonton, capitale della ricchissima Provincia petrolifera dell’Alberta, in Canada, che fra l’altro ben conosco perchè era stata una delle brillanti operazioni economiche portate avanti in Canada negli anni 90, quando lavoravo proprio in quella Missione. 


La Dott. sa Mangione parla poi giustamente del Consolato di Durban, porto sull’Oceano Indiano di enorme importanza per il supporto logistico alle navi cariche di nostri prodotti, che scendono nell’emisfero australe attraverso il Canale di Suez, e delle chiusure di Brisbane e Newark, che porteranno danni alle casse dello Stato, per la presenza di una rete di grandi e piccole ditte italiane, di attracchi di navi che recano nella stiva il meglio delle nostre esportazioni, di comunità radicate nel territorio e perfettamente in grado di fare “gli ambasciatori del sistema Italia”. 
Il venire meno dell’Ufficio consolare di Adelaide – ricorda ancora la Mangione – annienterà una presenza culturale necessaria per far aumentare il numero di italofoni australiani, dando un colpo al volume dei consumi del made in Italy, mentre costringerà i fruitori di servizi a fare ore di volo e salti di fuso orario ogniqualvolta la loro presenza sarà richiesta dalle autorità consolari per il perfezionamento di un atto pubblico, e via discorrendo… Condivido interamente il senso di grave preoccupazione per l’annuncio di queste chiusure, è un provvedimento ingiusto, *nonché del tutto evitabile*, perché:
1. le nostre collettivita’ all’estero si troveranno private di servizi essenziali, che in ogni caso diverranno per loro meno accessibili;
2. una maggior efficienza e ulteriori risparmi devono essere essere ottenuti da una rimodulazione delle indennità e dei ruoli del Ministero degli Esteri, parametrandole a quanto in vigore in UE, e razionalizzando la spesa, e non con disinvestimenti irreversibili che penalizzano i nostri concittadini, le nostre imprese, la nostra cultura e la nostra lingua all’estero;
3. priviamo la parte più dinamica dell’economia italiana, quella rivolta all’esportazione e alle iniziative con l’estero, di punti di riferimento che nella stragrande maggioranza dei casi – grazie alla dedizione e all’impegno di tutto il personale della Farnesina – svolgono un’azione insostituibile di assistenza impulso e promozione per le nostre aziende nel mondo.
Alcune forze politiche della maggioranza che sostiene il Governo Letta si sono espresse al riguardo in occasione di audizioni e mozioni parlamentari: la mia speranza è che la loro voce possa essere ascoltata e che questa misura possa essere rivista!!!

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