IL GOVERNO RIFORMA LA P.A. E DECURTA DEL 50 % I PERMESSI SINDACALI

L’INDICATIVO SILENZIO DEI CONFEDERALI INDUCE

LA CONFSAL-UNSA A DIRE: E ORA PARLIAMO DI SINDACATO!

Il nuovo Governo ha fatto della “azione a tutti i costi”, il proprio grido di battaglia. Con mano sicura sembra individuare, per ogni settore della vita civile, l’onda giusta da cavalcare, seguendo con infallibile istinto gli umori della gente. Ora pare giunto il momento di colpire quel potere sindacale che secondo l’elettorato si oppone alle riforme tanto utili al Paese, che è reazionario e che è troppo occupato a tenere in piedi i propri giganteschi apparati.

MA LA DECURTAZIONE DEI PERMESSI CONFERMA PARADOSSALMENTE I POTERI DELLE BARONIE SINDACALI E DANNEGGIA IN PRIMA LINEA LA TUTELA DI TUTTI I LAVORATORI!

I sindacati maggioritari traggono dalla riforma in atto un incommensurabile vantaggio politico, mentre la gente crede che sia finalmente imbrigliato il loro autocratico potere. I sindacati maggioritari sono, infatti, liberati dalla scomoda concorrenza dei sindacati autonomi ed elevati dallo stesso Governo Renzi ad unici ed esclusivi interlocutori sociali sulla via delle riforme.

E MENTRE A PALAZZO SI DISCUTE SULLA SPARTIZIONE DEI POTERI, RESTANO IN POCHI A PARLARE DI SINDACATO INTESO COME ASSOCIAZIONE DI LAVORATORI PREPOSTA ALLA TUTELA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI STESSI

Il Governo getta fumo negli occhi dell’opinione pubblica, mettendo solo apparentemente limiti allo strapotere sindacale. Aumenta, però, contemporaneamente il proprio potere, con la disgregazione della parte più genuina degli attori sociali e riesce a farlo con il consenso della maggior parte degli italiani che, poco informata e subissata da discorsi anti casta fin troppo semplicistici, sarà disposta a ritenere che 1200 sindacalisti, obbligati ad abbandonare la difesa dei lavoratori in prima linea, siano in realtà dei fannulloni che non andrebbero nemmeno reintegrati sul posto di lavoro e che, qualora il loro rientro negli uffici non sia aggirabile in altro modo, produrrà comunque risparmi alla comunità.

ED È COSÌ CHE SI PRENDONO TRE PICCIONI CONFEDERALI CON UNA FAVA POPULISTICA

Il Coordinamento Esteri della CONFSAL-UNSA mette ancora una volta in guardia contro quelle ingiustizie che si nascondono nelle pieghe del singolo caso. Con l’articolo 7 del DL 90/2014, potrebbe essere messa,  dopo anni di attività sindacale, la  parola fine ad un Coordinamento sindacale che per migliaia di impiegati della Farnesina sparsi nei cinque continenti rappresenta l’unica possibilità di vera tutela dei loro diritti sul posto di lavoro.

Roma, 30 giugno 2014
CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI

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