INCONTRO MAECI/MEF SULLA VICENDA EURO/FRANCO SVIZZERO
Da indiscrezioni che ci giungono, parrebbe che nell’incontro, che ha avuto luogo ieri fra MAECI e MEF, si sia stabilito un adeguamento dell’ISE e delle retribuzioni del personale a contratto operante in Svizzera pari
al 6% di aumento nel primo caso e del 10% nel secondo (decorrenza non meglio definita, personale a contratto non meglio definito) a titolo compensativo per la rilevantissima perdita del potere d’acquisto dovuta alla nota svalutazione dell’Euro rispetto al Franco Svizzero.
Pur esprimendo soddisfazione per la rapida riunione dei due ministeri – dovuta in parte non minore al forte e determinato intervento della CONFSAL-UNSA ESTERI – non si può certamente gioire se tali cifre venissero formalizzate nella misura sopra descritta. Infatti (oggi il rapporto EURO/Franco Svizzero e di 1.05 Franchi per un Euro) tale presunta compensazione non coprirebbe in alcun modo la gravosa perdita del potere d’acquisto del personale trasformando il provvedimento in un abbassamento di fatto delle già notissime basse remunerazioni devolute in Svizzera (Paese con il più elevato costo della vita al mondo).
Al tasso di cambio odierno l’ISE subirebbe una riduzione del 9%, mentre lo stipendio degli impiegati a contratto pagati in EURO (che come abbiamo più volte ribadito hanno stipendi di poco superiori a quelli di una cassiera dei supermercati) verrebbe contratta di un ulteriore 5%.
Tal misura non compensa affatto la diminuzione degli stipendi degli impiegati a contratto pagati in Franchi Svizzeri che, in virtù della variazione del tasso di ragguaglio, si troveranno un sensibile aumento degli oneri sociali e, di conseguenza, una erogazione stipendiale più bassa di quella attuale.
Se quanto trapelato corrispondesse al vero saremmo alla solita politica del granchio “un passo avanti e due indietro”.
Questa Sigla Sindacale ha più volte ribadito al MAECI che il cosiddetto “Decreto Tremonti” (ovvero il provvedimento che ha introdotto il pagamento in Euro del Personale a Contratto ) viola il DL 103 che prevede espressamente che le retribuzioni del personale a contratto devono essere erogate in valuta locale, salvo situazioni particolari. L’applicazione del Decreto Tremonti modifica nei fatti una legge (norma superiore) con un decreto interministeriale (norma inferiore). L’applicazione della Legge eliminerebbe una volta per sempre situazioni difficilissime come quella avvenuta in Svizzera