ROMA\ aise\ – “Sulle detrazioni fiscali per gli italiani all’estero che possiedono la prima casa in Italia, non affittata, e quindi assimilabile ad abitazione principale, l’unica che può godere di detrazioni, è stata fatta parecchia confusione con soluzioni pasticciate per trovare adeguate coperture”. Così Fucsia Nissoli eletta all’estero PI, interviene oggi a commentare la normativa Imu-Tasi pewr gli italiani emigrati.Â
“Per quest’anno – aggiunge la deputata – rimarrà tale imponendo agli italiani residenti all’estero e non pensionati di pagare su tutti i loro immobili italiani l’Imu e l’eventuale Tasi prevista per le seconde case. Secondo il Ministero dell’Economia, in un question time presso la Commissione Finanze della Camera, l’autonomia dei Comuni nella scelta delle assimilazioni non può essere reintrodotta, perché – spiega – avrebbe bisogno di una modifica normativa con relativa copertura finanziaria. L’assimilazione, quindi, – sintetizza – si applica solo all’unico immobile posseduto da italiani residenti all’estero purché titolari di pensione nel Paese di residenza: il beneficio, precisa il Ministero dell’Economia, scatta per tutti i tipi di pensione, compresa quella d’invalidità , ma non se l’assegno è erogato dallo Stato italiano”.
“Tuttavia, – prosegue Nissoli – si deve sottolineare che nel 2012-2014 solo un Comune su dieci ha sfruttato la possibilità di assimilare all’abitazione principale la casa lasciata vuota in Italia dai residenti all’estero. Nell’intento di trovare le coperture, il DL 47/2014 ha partorito una norma scritta male, che offre un bonus fiscale solo agli italiani all’estero e titolari di pensione solo se questa è erogata dal Paese in cui risiedono ora”.
“Un meccanismo” che Nissoli ritiene “pasticciato e irricevibile dagli italiani all’estero, ma che non si può cambiare senza le dovute coperture finanziarie”.Â
“Pertanto – chiosa – chiedo che ci sia un impegno forte del Governo a trovare le coperture adeguate e porre rimedio a questa ingiusta discriminazione”. (aise)Â