Il Cgie contro la chiusura dei servizi consolari

 

Il documento del Consiglio

 

Il Consiglio Generale degli Italiani all’Estero nella seduta del Comitato di Presidenza del 22 e 23 novembre 2011 ha trasmesso la richiesta della Direzione per le Risorse e l’Innovazione di urgente parere sulla riorganizzazione della Rete diplomatico-consolare; ascoltato il Direttole Generale per le Risorse e I’Innovazione che ha illustrato la proposta nel suo intervento del l2 novembre;

considerato che la principale preoccupazione del CGIE è quella che agli italiani all’estero vengano assicurasti servizi consolari efficienti adeguati alle necessità e fruibili senza eccessivi ostacoli; considerato  che le decisioni adottate rappresentano, dopo le misure di chiusura adottate negli anni scorsi, un ulteriore indebolimento della presenza consolare nel territorio;

considerato che il CGIE, fin dalla richiesta di parere formulata nel 2007 sulla prima fase della ristrutturazione, ha affermato la propria disponibilità a collaborare con il Governo e Amministrazione  alla elaborazione di piani di ristrutturazione che abbia come direttrici l’ottimizzazione e la razionalizzazione delle risorse e come obiettivo prioritario l’erogazione dei servizi consolari con modalità per quanto possibile rispondenti anche elle esigenze di prossimità;

visto che nonostante tale disponibilità sia stata più volte ribadita, il CGIE non è stato neanche in questa occasione chiamato a dare il proprio contributo al processo di formazione delle decisioni in un tempo necessario a valutare le proposte di chiusura caso per caso, ma semplicemente di esprimere il parere previsto per legge;

considerato che per la prima volta vengono soppressi sportelli consolari istituiti per sopperire alla chiusura di consolati proprio per assicurare i servizi di prossimità e comporterà l’abbandono di comunità importanti;

considerato che l’insieme delle misure predisposte dall’Amministrazione interessa servizi consolari di oltre 150 mila connazionali che le economie prospettate non appaiono significative e giustificative dei un tale disservizio;

ESPRIME PARERE NEGATIVO

Il Comitato di Presidenza non concorda in particolare né sulla chiusura dei consolati che comportano considerevoli distanze geografiche per i connazionali che necessitano di avvalersi dei servizi consolari, né sul venir meno del principio di mantenere almeno a agenzie/sportelli consolari.

A tale riguardo, l’Amministrazione prevede invece il ricorso a consolati onorari e/o a corrispondenti consolari che per le limitatissime competenze loro attribuibili in materia di servizi inerenti i diritti di cittadinanza non possono oggettivamente erogare i predetti servizi e quindi non possono essere considerati sostitutivi.

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