GENTE D’ITALIA (URUGUAY)/ IL VICEPRESIDENTE DANILO ASTORI SCRIVE A NAPOLITANO: NON FACCIA CHIUDERE IL CONSOLATO ITALIANO

MONTEVIDEO\ aise\ – “È datata 5 maggio la lettera che il Vicepresidente dell’Uruguay Danilo Astori ha inviato al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Una lettera che nasce anche grazie al lavoro di un gruppo di italiani che si sono adoperati per coinvolgere il maggior numero possibile di connazionali, al fine di fermare il progetto di declassamento del Consolato di Montevideo determinato dalla spending review”. 

A dare la notizia è “Gente d’Italia”, quotidiano delle Americhe diretto a Montevideo da Mimmo Porpiglia, che alla notizia dedica l’editoriale che qui riportiamo. 

 

“Non vorremmo trovarci nei panni del ministro Mogherini, oggi. La lettera a Napolitano del vicepresidente uruguayano Danilo Astori, inviata per i canali diplomatici, quindi “ufficiali” pone un problema serio tra l’Italia e l’Uruguay. Non puó essere derubricata soltanto come una “petizione”.
È qualcosa di piú: la presa ufficiale di un governo e quindi di un Paese nei confronti di un altro Paese. Quando Astori scrive che il cambio deciso dalla Farnesina da Consolato a Cancelleria consolare “afectará al principal elemento de presencia de Italia en nuestro país” mentre chiarisce senza mezzi termini il forte rapporto – sociale, culturale ed economico – esistente tra i due Paesi, specifica che non si tratta, per l’Uruguay, di un semplice cambio di servizi.
Ma é una questione piú importante, di rappresentanza, di “presenza” nel Paese dell’Italia. Noi, come sapete, siamo stati tra i primi a contestare il cambio imposto dalla Farnesina su segnalazioni, diremmo senza sbagliare, “equivoche” nate dalla penna di alcuni personaggi (anche diplomatici?) che forse non si sono trovati a loro agio. Che forse pensavano di espletare il loro incarico partendo dal presupporto che “qui comando io e si fa come dico io….” Incuranti del modo di pensare e di vivere di una collettivitá numerosissima anche se non molto presente nella vita comunitaria. Uno o piú personaggi che non hanno mai “legato” anche con le strutture consolari, ed è noto a tutti…
Uno o più personaggi che hanno largamente frainteso il loro compito istituzionale, ergendosi molto spesso a maestri di scuola e “bacchettando” i poveri “alunni”. Il declassamento come sapete, é partito da un rapporto inviato alla Farnesina. Rapporto avallato anche da alcuni rappresentati della collettivitá, (i soliti, ben conosciuti, che hanno barattato il bene della comunitá per effimeri, insignificanti privilegi…) che lo hanno approvato, senza battere ciglio… Laddove sarebbe bastato un “no” deciso argomentandolo con riscontri certi (120mila passaporti, un Paese da sempre “italianizzato”…) come altri rappresentanti che vivono in Paesi diversi hanno fatto, scongiurando chiusure e declassamenti.
Si dirá, ma in un Paese che sta abolendo il Senato, parliamo di una istituzione nata al tempo dei Romani, figuriamoci se si vorrá dare ascolto alle proteste di Montevideo…
È vero, ma se, come giura la Farnesina non verranno toccati dirigenti ed impiegati, perché questo declassamento? Vogliamo sperare che non sia dovuto al fatto che il Console attuale non é di carriera…. e quindi il tutto sia scaturito da “pressioni” della Casta….Oggi, grazie soprattutto al Comitato Salviamo il Consolato – composto da decine e decine di rappresentati delle associazioni italiane in Uruguay, uomini di cultura, giornalisti, professionisti e semplici cittadini – che ha continuato a “battere” la strada del “noi non ci arrendiamo” la questione é arrivata al Palazzo, ai vertici del Paese.
Mujica giá nei giorni scorsi, in occasione dei funerali dell’indimenticato Franco Magno, confessó con voce grave che il declassamento del Consolato Italiano poteva sembrare uno schiaffo al suo Paese, vista la assoluta predominanza di italiani, discendenti di italiani e di italianità… Il testimone é stato raccolto da Astori, vice presidente in carica e presidente del Senato, economista e politico di razza, da sempre difensore delle sue origini italiane.
Cosa potrá fare Napolitano se non passare la “patata bollente” alla Farnesina, invitando il ministro a trovare una rapida e benevola soluzione?
E cosa farà la Mogherini? Potrá rimangiarsi il decreto di declassamento firmato nei mesi scorsi? O forse non vorrà creare un “caso” e cercherà di far finta di niente affidandosi alla “diplomazia” per “mettere una pezza” senza risolvere veramente il problema?
Insomma, cosa succederà ora? Perché, ripetiamo, non si tratta della solita petizione che il piú delle volte finisce nel dimenticatoio dopo le “quattro parole” di rito del corpo diplomatico o del sottosegretario di turno della Farnesina. L’intervento ufficiale di Astori ha fatto diventare “politico” un provvedimento soprattutto amministrativo.
Fatto é che l’Uruguay ha considerato questo declassamento un vero e proprio schiaffo che, se non ci saranno ripensamenti, “afectará al principal elemento de presencia de Italia en nuestro país…”
Chi vuol capire capisca…”. (aise)

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