FUA personale a contratto legge italiana

La trasparenza nell’informazione ai lavoratori non è denigrazione!!
Le minacce di diffida non  ci intimoriscono !!
 

Che questa Sigla sindacale sia il “sassolino nella scarpa” di molti, in particolar modo delle Sigle Confederali, è noto da tempo. D’altronde, la schiettezza e il non voler scendere a patti a discapito dei propri assistiti ha un prezzo.

 

Pertanto, proprio per non lasciare dubbio alcuno sull’infondatezza delle critiche mosse a questa O.S. da parte delle Sigle confederali con il loro comunicato del 14 novembre 2011 in materia di Accordo sui residui Fua per il personale a contratto a legge italiana, si precisa – semmai ve ne fosse ancora bisogno – quanto segue:

 

  1. 1.DISTORSIONE DEI FATTI E DISINFORMAZIONE: è un’accusa che si respinge al mittente. Sulla trattativa FUA questa O.S. ha informato regolarmente (6 comunicati in 6 mesi solo su questa tematica!!) e con dovizia di particolari durante tutti i mesi di contrattazione, proprio per garantire la massima trasparenza ed informazione. Molti aspetti che hanno contribuito a prendere la decisione da parte di questa Sigla di non firmare l’accordo in parola, sono stati evidenziati e contrastati fin da subito, fin dalle primissime riunioni. Eppure, sono rimasti fino all’ultimo nel testo dell’accordo proprio perché Confederali e Amministrazione hanno fatto insolitamente “squadra”. Se non è estromissione questa !!

 

  1. 2.I residui FUA del personale a contratto a legge italiana maturati negli anni 2002 – 2006 sono stati restituiti al MEF (quindi, andati in economia), anziché pagati ai legittimi beneficiari. Questo è un fatto incontrovertibile, oltre che gravissimo: non esistono Accordi sui residui per quegli anni. In quegli anni la CONFSAL UNSA c’era: vi sono numerosi scambi di comunicazioni con l’Amministrazione che documentano le continue e perseveranti richieste SOLO ED ESCLUSIVAMENTE di questa Sigla di conoscere l’ammontare dei residui e di procedere alla ripartizione degli stessi e non si contano le numerose proteste formali presentate da questa O.S. su questo argomento, proteste che hanno avuto quale effetto la conclusione, per la prima volta, di un Accordo di ripartizione dei residui FUA solo per l’anno 2007.

 

  1. 3.L’Accordo sui residui FUA sottoscritto, unitamente alle Linee guida che lo accompagnano, avrebbero potuto contenere degli accorgimenti migliorativi, senza preclusione alcuna per il buon esito dell’iter di approvazione presso gli organi di controllo. Al contrario, se le Sigle confederali non avessero richiesto – a ben 5 mesi dall’inizio della contrattazione!! – lo stravolgimento completo dell’impianto stesso, ci sarebbero stati i tempi sufficienti anche per far fronte ad eventuali osservazioni da parte degli organi competenti.

 

  1. 4.E’ FALSO asserire che i parametri di valutazione inseriti nel suddetto Accordo-vergogna, non hanno nulla a che vedere con il D.lgs. 150/2009, al contrario ne sono parte integrante!

 

E’ FALSO altresì asserire che ciò avvenga in analogia a quanto avviene per il personale di ruolo. Infatti, i colleghi di ruolo in servizio a Roma sottostanno alle valutazioni ai sensi dell’art. 32 del CCNL 2006-2009 (e non del D.lgs. 150/2009 !!), CCNL del quale il personale a contratto non è destinatario.

 

Il Sistema di valutazione brunettiano e le valutazioni ai fini FUA, appunto, derivanti dall’art. 32 del suddetto CCNL, sono due cose diverse e ben distinte.

 

In questo ambito, parlare di “analogie” è fortemente ingannevole. Le due categorie hanno due normative di base, due CCNL di riferimento, completamente diversi. Questa circostanza può senz’altro dare adito a una certa confusione sulla materia, peraltro assai complessa, ma ciò non deve avvenire per chi si siede ad un tavolo di trattativa.

 

 

La CONFSAL UNSA Esteri non accetta di avallare colpi di mano a scapito dei lavoratori! Anche in considerazione delle numerose segnalazioni che stanno pervenendo a questa O.S., a pochi giorni dall’avvio delle valutazioni da parte dei capi missione, circa esclusioni ingiustificate, mancanza di trasparenza ed assenza d’informazioni alle rappresentanze sindacali in loco, questa Sigla ribadisce il proprio invito all’Amministrazione di regolare, in futuro, l’assetto della contrattazione sulla distribuzione dei Residui Fua secondo termini e procedure corrispondenti alla normativa vigente, con particolare riguardo ad una corretta ed imparziale impostazione delle relazioni sindacali.

 

La CONFSAL UNSA Esteri ribadisce che non potrà in alcun caso accettare che, in occasione della contrattazione sull’Accordo sui Residui FUA 2011, si faccia uso del testo dell’Accordo 2010 quale base per l’avvio della futura contrattazione.

 

 

Roma, 16.11.2011                                                            

 

CONFSAL UNSA Coordinamento Esteri 

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