FIRMATO IL NUOVO CONTRATTO INTEGRATIVO AL MAECI: LA SODDISFAZIONE DELLA CONFSAL UNSA

ROMA\ aise\ – Giovedì scorso, 6 ottobre, è stato firmato il nuovo Contratto Collettivo Integrativopresso il Ministero degli Esteri. A darne notizia è il coordinamento esteri della Confsal Unsa, spiegando che “tale risultato è stato reso possibile grazie alla Sentenza della Corte Costituzionale del 23 giugno 2015, la quale, a seguito di un ricorso della Federazione Confsal Unsa, aveva dichiarato illegittimo il blocco contrattuale-retributivo nel pubblico impiego, aprendo così alla possibilità di giungere non soltanto ad una nuova contrattazione collettiva nazionale ma anche integrativa a livello di Ministeri”. 


Nella nota, il sindacato spiega che “per quanto concerne la prima, ovvero la contrattazione collettiva nazionale, dopo la nuova definizione dei comparti avvenuta nell’aprile 2016, sono in corso in queste settimane degli incontri all’Aran propedeutici all’avvio della contrattazione stessa. Per quanto concerne la contrattazione integrativa, invece, anche su richiesta della nostra Sigla, l’Amministrazione ha avviato un tavolo di confronto circa un anno fa, incentrata sugli argomenti della formazione, degli sviluppi economici e dei profili professionali. Per quanto attiene al primo argomento, la formazione, l’Amministrazione ha predisposto un corso lungo di aggiornamento del personale tramite e-learning, iniziato nel maggio scorso e che si concluderà a dicembre. Tale corso, previsto per 400 unità di personale, ha avuto un riscontro eccezionale da parte dei lavoratori MAECI: infatti, sono pervenute inaspettatamente, e contrariamente agli annunci di disfatta da parte di alcune Cassandre sindacali, oltre 1.000 domande di partecipazione! A nostro parere, si tratta di un chiaro messaggio lanciato dai lavoratori, i quali ancora una volta hanno dimostrato la loro volontà di migliorarsi professionalmente e di essere preparati adeguatamente alla sfida del servizio all’estero”. 
Sul fronte degli sviluppi economici, continua Confsal Unsa, “l’Accordo sottoscritto prevede scatti economici di fascia – da quella inferiore, a quella immediatamente superiore – per il 65% delle AA.FF. del MAECI con decorrenza 1.1.2017. Si tratta di progressioni unicamente economiche e non giuridiche, finanziate con una parte delle risorse FUA, utili ai fini previdenziali e del TFR. Concorreranno alle graduatorie dei passaggi tutti i lavoratori di ruolo, in servizio a Roma e all’estero, che abbiano una permanenza minima di due anni nella fascia retributiva di inquadramento. La graduatoria prevede una equilibrata attribuzione di punteggi sulla base dell’esperienza professionale (anzianità), della valutazione individuale, dei titoli di studio e di un percorso formativo con verifica finale (non obbligatorio). L’intesa sottoscritta tra Amministrazione e OO.SS. prevede un’ulteriore fase di passaggi economici, nel 2018, a valere sulla medesima graduatoria. Per quanto attiene ai profili professionali, il nostro Sindacato lamentava già da anni (dall’ultima contrattazione integrativa) che gli stessi non erano più rispondenti alle esigenze del nostro Dicastero: non soltanto erano troppi, ma molti di essi erano estremamente simili ad altri. La progressiva riduzione di organici ha portato ad avere in taluni profili soltanto poche unità di personale. La conseguenza più evidente di questa inadeguatezza dei profili è sotto gli occhi di tutti: in ambito di trasferimenti all’estero, i tassi di copertura delle liste continuano a scendere vertiginosamente (appena il 32% sull’ultima Lista straordinaria!!). A fronte di queste (poche) coperture di posti all’estero, ci sono spesso dipendenti che avrebbero avuto le necessarie professionalità ed esperienze per candidarsi un posto-funzione andato vacante, ma che non hanno potuto presentare la loro candidatura per la mancata corrispondenza del profilo professionale!! A tale difficoltà oggettiva, l’Amministrazione ha parzialmente posto rimedio, negli anni, con soluzioni “artigianali” che prevedevano il riconoscimento di maturati, piuttosto che la pubblicazione di posti con “asterischi”. Queste soluzioni non si possono certo dire gratificanti per il lavoratore!”. 
Per il sindacato “la creazione del “profilo unico” permette al dipendente di potersi candidare su base volontaria anche su posti funzione differenti (superiori o inferiori) rispetto al proprio livello giuridico, ancorché all’interno della medesima Area. I posti funzione all’estero non sono stati modificati (sono regolati da Legge speciale e non sottostanno alla contrattazione). L’ISE spettante sarà quella prevista per il posto funzione, indipendentemente dal profilo del dipendente! In altre parole, i lavoratori potranno scegliere che “mestiere” svolgere all’estero (ovviamente anche il “proprio”) ed essere pagati di conseguenza. Nulla cambia, invece, per il servizio svolto a Roma”. 
Il Contratto Collettivo Integrativo sottoscritto, chiarisce Confsal Unsa nella nota, “comprende sia gli sviluppi economici che la revisione dei profili. Il nostro Sindacato ha sottoscritto, con convinzione, ottenendo per il personale MAECI innegabili benefici quali: Aumenti in busta paga per 1.854 dipendenti su 2.843 (= 65%) dall’1.1.2017, con l’impegno sottoscritto dalle parti di prevedere, dall’1.1.2018, una ulteriore percentuale quale prosecuzione del percorso di crescita professionale; Aumento degli sbocchi all’estero grazie alla possibilità di potersi candidare su più posti-funzione; Abbattimento di contestazioni per attribuzione di mansioni superiori o inferiori: sarà il lavoratore a scegliere, nel momento in cui presenta la propria candidatura, che tipo di lavoro intenderà svolgere all’estero; Valorizzazione delle professionalità acquisite: avvilenti “maturati” o “doppi asterischi” non saranno più necessari; Accessibilità dei posti all’estero per tutti: finalmente, anche la declaratoria del profilo professionale del personale della Prima Area prevede lo svolgimento di mansioni all’estero; Maggiore accessibilità alla formazione in modalità e-learning, affinché il lavoratore venga messo in condizione di essere operativo all’estero sul posto-funzione richiesto”.
E ancora, con la sottoscrizione del CCNI, “abbiamo evitato di assistere ad una Farnesina statica, incapace di evolversi e di adeguarsi alle mutate condizioni (soprattutto numeriche del personale); di proseguire con il trend negativo delle coperture dei posti-funzione all’estero; di far prevalere le posizioni dei Signor-NO, allergici ad ogni forma di cambiamento, e saldamente ancorati ad un lontano passato caratterizzato da clientelismi; di far prevalere il pressapochismo sindacale di chi non partecipa con assiduità ai tavoli di contrattazione, o li abbandona prima della conclusione, salvo poi svegliarsi il giorno della sottoscrizione per indire improbabili “referendum” tra i lavoratori (ma attenzione: si esprima soltanto chi è contrario!!); di perdere il treno degli aumenti in busta paga, per la prima volta dopo anni ed anni di blocco retributivo contrattuale!”.
Il Coordinamento Esteri, dunque, “nell’esprimere la propria soddisfazione per l’importante Intesa raggiunta”, ringrazia “sentitamente la Federazione Confsal Unsa, nella persona del Segretario Generale Massimo Battaglia, per aver perseguito con convinzione e contro tutti la strada del ricorso sulla incostituzionalità del blocco contrattuale sancito dal Governo, iniziativa grazie alla quale oggi abbiamo potuto sottoscrivere il Contratto Integrativo al MAECI”. Il sindacato, infine, ringrazia “i numerosi iscritti che hanno condiviso e supportato in questi mesi, grazie alle loro osservazioni, ai contributi e al sostegno dimostrato, questo percorso”. (aise) 

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