FARNESINA – VOTO RSU 2015
OVVERO: ACCAPARRARSI IL VOTO AD OGNI COSTO?
Ogni appuntamento elettorale – il voto RSU non cambia nulla a questo dato di fatto – è
accompagnato ovunque da azioni di propaganda a supporto delle proprie liste e dei propri
candidati. La finalità è e resta il raggiungimento di un buon risultato per continuare a garantire
l’attività sindacale.
Se così non fosse, infatti, nessuno raccoglierebbe l’invito a mettersi in gioco e a correre,
con grande dispendio di tempo e di energie, per ottenere l’elezione dei propri candidati.
Siamo tuttavia del parere che ogni azione promossa in tal senso non possa prescindere da
principi etici, da principi di correttezza, di trasparenza, di linearità che dovrebbero
comunque guidare l’ operato dei sindacati.
Il voto RSU 2015 presso la Farnesina è stato, al contrario, caratterizzato da una serie di colpi
bassi sferzati da alcune sigle sindacali del MAE sin dai primi atti preparatori presso l’ARAN.
IL VOTO RSU 2015, ESTESO A TUTTO IL PERSONALE GRAZIE ALLA
LEGGE 38, PASSERÀ ALLA STORIA COME IL VOTO DELL’ APARTHEID
La costituzione di due distinti collegi elettorali, grazie al Regolamento sottoscritto dagli altri
Sindacati all’Aran quasi a voler rimarcare la “diversità ” esistente all’interno del personale in
ambito di scelta dei propri rappresentanti sul posto di lavoro, ne ha rappresentato solo l’inizio.
I CONFEDERALI HANNO ADDIRITTURA PARLATO DI “CONTAMINAZIONE” DEI VOTI
I Confederali hanno parlato effettivamente di “contaminazione” dei voti nel caso di collegio
unico, per poi chiedere, a seguito di un miracoloso nuovo parere emesso dall’Aran in corso
d’opera, l’unificazione dei collegi laddove i loro iscritti non avrebbero potuto esercitare il voto
proprio per la mancata costituzione del loro seggio.
E NON SONO MANCATE LE SOLITE AZIONI DI SABOTAGGIO ELETTORALE
Il tutto è “naturalmente” proseguito con azioni mirate di disturbo ad ogni livello. Telefonate a
tappeto in tutti i Paesi per ottenere dagli iscritti al nostro Sindacato assicurazioni circa la
disponibilità a candidarsi e ad attivarsi per loro quali presidenti di commissione oppure come
scrutatori.
Abbiamo purtroppo toccato con mano che non pochi nostri iscritti hanno vissuto questi
frangenti quale vero e proprio momento di pressione con immaginabile disagio.
E PER DISORIENTARE L’AVVERSARIO, NEBBIA A PIÙ NON POSSO….
Non la smetteremo di evidenziare come gli strumenti pattizi elaborati per l’occasione all’Aran,
e regolarmente sottoscritti dalle OOSS presenti, abbiano volutamente complicato il quadro
generale di riferimento.
…E PER ACCAPARRARMI QUALCHE VOTO, TI CANDIDO PURE IL CAPO
MISSIONE A RAPPRESENTANTE SINDACALE!
Presso la sede centrale – per citare un esempio – i detentori d’incarichi dirigenziali non sono
stati inseriti, per ovvi e giusti motivi, nella lista dei votanti e dei candidati; all’estero, invece,
facendo leva sull’equivoco basato sulla differente definizione dei compiti assegnati in caso di
emissione di “decreto di assegnazione all’estero “, abbiamo assistito addirittura alla
candidatura di capi missione a rappresentanti sindacali !!!
Alla confusione ha contribuito anche la relativa circolare Aran, che, nell’elencare le esclusioni
(v.all circolare, paragrafo 6 pag.9/10 e paragrafo 8 a pag. 13 ) parla di personale con
“qualifica dirigenziale…. ivi compreso il personale cui sia stato attribuito l’incarico dirigenziale
a tempo determinato… con stipulazione di contratto individuale”.
E’ sotto gli occhi di tutti che questi dipendenti esercitano una funzione dirigenziale a tutti gli
effetti, formalizzata tuttavia con decreto di assegnazione all’estero, pur se non hanno firmato
il relativo contratto!
Presumiamo che l’intento primario dell’Aran, con l’emissione della circolare suddetta, fosse
quello di escludere dal ruolo di rappresentante dei lavoratori la categoria di personale in
possesso di mansioni dirigenziali. Come potrebbero, infatti, contrattare l’orario di lavoro, o
valutare i lavoratori in ambito FUA senza incappare in un ridicolo e pericoloso paradosso?
LA UIL ASSENTE SI’… MA CON GRAN DIGNITÀ
La UIL sta facendo una forzatura del tutto isolata e mai vista prima in questo frangente. Da
notare che proprio la Uil, non è intervenuta alla riunione tenutasi al ministero l’altro ieri proprio
per discutere anche di questo, e ciò nonostante fosse il sindacato che ha sollevato questo
polverone! È, come sempre, una questione di stile.
In questa tornata elettorale sono stati adottati accorgimenti e ci si è dotati di strumenti poco
etici, a nostro parere. L’impronta data dai sindacati del MAECI alle operazioni elettorali, le
iniziative poste in essere, che possono essere definite di geometria variabile a seconda delle
necessità, oltre ad aver discriminato il personale, averlo disorientato, aver creato grandi
difficoltà alle commissioni elettorali, daranno adito a molti ricorsi al Comitato dei garanti.
NON SIAMO GLI UNICI A CHIEDERSI PER L’ENNESIMA VOLTA: CUI PRODEST?
Roma, 05.03.2015
CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI