
ROMA\ aise\ – “Si continua a far fatica a comprendere la ratio che sottende l’individuazione di specifiche percentuali per i riadeguamenti retributivi a favore del personale a contratto operante in talune sedi, che sembrano essere applicate a caso dall’Amministrazione senza rispettare alcuna istanza o parametro proveniente dai lavoratori sul territorio, molti dei quali attendono da 10 anni vanamente”. È quanto sostiene Aldo Di Biagio (Ap) senatore eletto in Europa, secondo cui “uno scenario di questo tipo, ciclicamente reiterato, impone con urgenza la revisione del dlgs 103 del 2000 con particolare riguardo all’art. 157, già oggetto di una proposta di riforma da me depositata in questi anni”. “Il malcontento del personale escluso dai riadeguamenti o destinatario di ritocchi farseschi è palese e comprensibile – spiega Di Biagio – perché le legittime aspettative, normativamente tutelate, sembrano essere costantemente disattese dall’Amministrazione in nome di principi discrezionali, legittimando una vistosa sperequazione tra lavoratori che invece meriterebbero uguale attenzione e trattamento”.
“Senza entrare nel merito del trattamento riservato ai singoli paesi che forse rispecchia una geografia di interessi e pressioni sottese, – per il senatore – quanto è emerso dall’elenco dei riadeguamenti per alcuni punti rappresenta una beffa rispetto a quanto finora richiesto anche in sede parlamentare e più volte oggetto di confronto con il Governo. L’unica strada per superare l’eccesso di discrezionalità che attualmente condiziona questa delicata materia – ribadisce, ndo, Di Biagio – conclude è mettere mano al dlgs 103 del 2000 individuando dei parametri certi e chiari per l’individuazione della più adeguata retribuzione”. (aise)