Detrazioni fiscali residenti all’estero: Ordini del Giorno accolti alla delega fiscale – 12.10.12

Atto Camera

 

Ordine del Giorno 9/05291-A/005

presentato da

LAMORTE Donato

testo di

Venerdì 12 ottobre 2012, seduta n. 702

 

La Camera, 
premesso che: 
attualmente il riconoscimento delle detrazioni per carichi di famiglia in favore dei lavoratori italiani residenti oltre confine che producono un reddito assoggettabile ad IRPEF in Italia è riconosciuto soltanto fino all’anno corrente, collocando questa categoria di lavoratori in una condizione di sostanziale disparità rispetto ai residenti nel territorio nazionale; 
le disposizioni della legge finanziaria 2007 hanno introdotto, all’articolo 6, il riconoscimento del suindicato diritto soltanto fino al 2009: successivamente, con un emendamento alla legge n. 2 del 2009 è stata introdotta una proroga al 2010 per le detrazioni fiscali per carichi di famiglia in favore dei soggetti non residenti; 
all’articolo 1, comma 54, della legge 13 dicembre 2010, n. 220 (legge di stabilità 2011), è stata introdotta una proroga al 2011 del suindicato diritto; 
successivamente, con la legge 24 febbraio 2012, n. 14, il citato diritto è stato esteso anche al 2012; 
alla luce di quanto indicato, a partire dal 2013, i lavoratori italiani operativi all’estero non potranno più detrarre fiscalmente i carichi di famiglia, nonostante tale diritto sia stato previsto fino ad ora con apposite disposizioni normative e dunque ne sia stato verificato e riconosciuto il carattere indifferibile del diritto; 
la richiesta di impegno formulata al fine di riconoscere ai lavoratori italiani residenti all’estero un diritto ed un sostegno meritorio e doveroso è stata accolta con favore dal Governo precedente nell’ambito della discussione degli ultimi provvedimenti affini per materia a quello in esame; 
i cittadini italiani, potenziali fruitori della citata agevolazione, ammontano a circa 6000 unità per una spesa che ammonta a circa 6 milioni di euro,

impegna il Governo

a riconoscere, con apposite disposizioni nell’ambito di provvedimenti affini per materia, la proroga del diritto alla fruizione delle detrazioni fiscali per carichi di famiglia ai residenti all’estero per l’anno 2013. 
9/5291-A/5Lamorte, Di Biagio.

 

Atto Camera

 

Ordine del Giorno 9/05291-A/006

presentato da

PATARINO Carmine Santo

testo di

Venerdì 12 ottobre 2012, seduta n. 702

La Camera, 
premesso che: 
il provvedimento in esame reca una delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita; 
la vigente normativa per la dichiarazione dei redditi dei cittadini residenti all’estero prevede l’utilizzo del modello UNICO per i dipendenti presso amministrazioni pubbliche italiane operanti all’estero; 
l’Agenzia delle entrate, nelle istruzioni per la compilazione, ha espressamente precluso la possibilità di utilizzare il modello 730 ai residenti all’estero a partire dal 2008; 
il modello 730, a differenza del modello UNICO, è semplice da compilare e permette di ottenere eventuali rimborsi direttamente con la retribuzione o con la pensione, in tempi rapidi; 
sarebbe necessario e utile, oltre che assolvere al dovere della contribuzione fiscale, che i cittadini italiani residenti all’estero, che svolgono lavoro dipendente presso amministrazioni pubbliche italiane operanti all’estero come sostituti d’imposta, avessero il diritto di godere dell’utilizzo di procedure fiscali semplificate, che si possono sostanziare con la facoltà dell’utilizzo del modello 730 per la dichiarazione dei redditi, anziché del modello UNICO,

impegna il Governo

a introdurre in futuri provvedimenti normativi, il riconoscimento della possibilità di utilizzare il modello 730 per la dichiarazione dei redditi anche ai dipendenti pubblici, non residenti nel territorio dello Stato, titolari di redditi di lavoro dipendente. 
9/5291-A/6Patarino, Di Biagio.

 

Atto Camera

 

Ordine del Giorno 9/05291-A/007

presentato da

MENIA Roberto

testo di

Venerdì 12 ottobre 2012, seduta n. 702

La Camera, 
premesso che: 
l’articolo 40, comma 1-ter, della manovra di luglio 2011 (decreto-legge n. 98 del 2011, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 111 del 2001), ha determinato l’aumento del prelievo fiscale sugli stipendi del personale a contratto del Ministero degli affari esteri nella misura aggiuntiva del 25 per cento; 
in particolare il suindicato articolo dispone che i regimi di esenzione, esclusione e favore fiscale indicati nell’allegato C-bis collegato per l’appunto al citato articolo 40, (considerando che il punto 93 prevede la tassazione del 50 per cento dei redditi percepiti per i servizi prestati all’estero) saranno ridotti del 5 per cento per l’anno 2013 e del 20 per cento dal 2014 e con decreto ministeriale verranno stabilite le modalità di tale riduzione se questa non sarà immediatamente applicabile all’agevolazione; 
appare opportuno ricordare che a seguito dell’entrata in vigore del decreto legislativo n. 314 del 1997 e di un parere emesso ad hoc dal Ministero dell’economia e delle finanze sulla tassazione delle retribuzioni del personale a contratto, gli stipendi di questi dipendenti vengono da sempre sottoposti al fisco nella misura del 50 per cento; 
con l’entrata in vigore di quanto disposto dal citato decreto n. 98 del 2011, che prevede una revisione del trattamento fiscale del personale a contratto, quindi con il passaggio da un’imposizione pari al 50 per cento al 75 per cento, ogni impiegato si vedrebbe decurtato un quarto del proprio stipendio; 
i riflessi di tale revisione sarebbero drammatici sotto il profilo fiscale nel paese di residenza: il reddito italiano concorre infatti alla formazione del reddito familiare nel paese di residenza e quindi alla determinazione dell’aliquota fiscale da applicarsi sullo stipendio del coniuge; 
tale revisione andrà ancora una volta ad intaccare le disponibilità e le garanzie già ridotte dei connazionali, lavoratori a contratto del Ministero degli affari esteri, mentre lascerà quasi inalterato ed indenne il prelievo fiscale delle Indennità di Sede (I.S.E.) corrisposte al personale di ruolo trasferito all’estero dallo stesso Ministero nonché ai diplomatici,

impegna il Governo

ad adottare le opportune iniziative normative volte a sopprimere il punto 93 dall’elenco di cui all’allegato C-bis relativo all’articolo 40, comma 1-ter, del decreto-legge n. 98 del 2011 convertito con legge n. 111 del 2011. 
9/5291-A/7Menia, Di Biagio.

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