ROMA\ aise\ – “Approfondita riflessione” per un “lungimirante ripensamento”: è quanto auspicano i deputati Pd eletti all’estero che, in una interrogazione a prima firma Porta, chiedono al Ministro degli esteri Alfano di sospendere il trasferimento a Buenos Aires del consigliere Fabrizio Mazza con l’obiettivo di “far decantare le tensioni, a tutela dello stesso funzionario interessato e con l’intento di spegnere sul nascere preoccupazioni e allarme che potrebbero insorgere in una realtà di primaria importanza come quella di Buenos Aires”, visto quanto accaduto a Marsiglia.
“Dai competenti organi ministeriali – si legge nella premessa – è stata disposta l’assegnazione all’ambasciata di Buenos Aires del consigliere Fabrizio Mazza, già console generale a Marsiglia, in sostituzione del consigliere Stefano Canzio, attuale responsabile del personale; il consigliere Mazza, oltre a rilevare le competenze relative al personale, già detenute dal consigliere Canzio, dovrebbe avere anche il compito, in qualità di possibile “numero due” dell’ambasciata, di intrattenere rapporti con la comunità italiana e con le sue rappresentanze sociali e istituzionali in una circoscrizione tra le più importanti e grandi del mondo per numero di iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero”.
“La precedente esperienza realizzata dal consigliere Mazza in qualità di console generale di Marsiglia, – ricordano i deputati Pd – sotto il profilo delle relazioni sia con il personale che con le rappresentanze della locale comunità, è stata caratterizzata da una forte conflittualità, tanto da indurre il Comites, molte associazioni e i sindacati del personale a reiterati atteggiamenti di protesta, che sono sfociati anche in pubbliche manifestazioni svoltesi per le strade cittadine; le tensioni determinatesi a seguito di queste vicende – si legge ancora nella premessa – hanno avuto anche seguiti giudiziari in conseguenza di denunce fatte dallo stesso console a carico di esponenti del Comites, del Consiglio generale degli italiani all’estero e di organi di informazione, denunce la cui opportunità, soprattutto perché relative a fatti accaduti in un contesto straniero, si lascia alla valutazione del Ministro interrogato. Le organizzazioni sindacali del personale del Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale (Cgil F.P. Cisl F.P. Uil P.A. Confsal Unsa Esteri), unanimemente, hanno espresso sorpresa e perplessità in ordine ad un’assegnazione che suona come un’inaspettata “promozione” dopo un’esperienza consolare che ha destato diffuso e giustificato disagio e, in più, hanno manifestato l’invito a riflettere meglio sulla decisione arrivando a chiedere la revoca della nomina”.
I deputati quindi chiedono ad Alfano “se non ritenga opportuno assumere iniziative per una più approfondita riflessione in ordine a tale decisione ed eventualmente per un lungimirante ripensamento, motivato dall’esigenza di far decantare le tensioni, a tutela dello stesso funzionario interessato e con l’intento di spegnere sul nascere preoccupazioni e allarme che potrebbero insorgere in una realtà di primaria importanza come quella di Buenos Aires”. (aise)