Il Comitato per i Referendum, promosso dalla Federazione Confsal-Unsa e dall’Unità
Sindacale Falcri-Silcea ha depositato nella data di oggi,
Suprema corte di Cassazione i 6 quesiti referendari volti all’abrogazione della Legge che
blocca i contratti dei dipendenti pubblici e di quella che riforma il regime pensionistico, la
c.d. Riforma Fornero.
“Mentre ai magistrati, che hanno già alti livelli retributivi, hanno riconosciuto adeguamenti
stipendiali automatici, con tanto di arretrati, i dipendenti pubblici medi, con un reddito di
1.300 euro, sono ancora mortificati da una legge che blocca da anni contratti e stipendi”,
afferma Massimo Battaglia, Segretario generale della Federazione Confsal-Unsa, che
prosegue “il sindacato ha deciso di farsi promotore di questa iniziativa referendaria perché
lo strangolamento economico che stanno patendo i dipendenti pubblici ricade sulle loro
famiglie, sui loro figli e sulle stesse imprese che sono costrette a chiudere a causa della
massiccia contrazione della domanda interna del nostro Pese. Vogliamo pertanto dare la
possibilità a tutti i cittadini, lavoratori e loro famigliari, di protestare contro queste politiche
di austerity che colpiscono sempre le fasce sociali più deboli”.
Gli fa eco Aleardo Pelacchi, Segretario generale di Unità Sindacale Falcri Silcea Confsal,
co-promotore dei referendum, il quale dichiara “Attraverso questi referendum vogliamo
tutelare centinaia di migliaia di lavoratori che ad un passo dalla pensione si vedono
costretti a proseguire l’attività lavorativa anche oltre i 40 anni di regolare contribuzione,
incolpevoli dei problemi economici causati da una cattiva gestione delle risorse pubbliche
di questo Paese. Il nostro obiettivo pertanto”, conclude il Segretario “è di abrogare la
riforma Fornero anche utilizzando lo strumento referendario.
Roma,
CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI