A pochi giorni dall’annunciata chiusura di Rappresentanze diplomatiche e Istituti Italiani di Cultura all’estero, il Ministro degli Esteri Bonino ritorna ora alla carica affidando ai microfoni di LA7 alcune sue riflessioni riguardo la Circoscrizione Estero.
Dopo il regalino di Natale, dunque anche un bel pensierino per il Nuovo Anno riservato alla numerosa comunità italiana fuori d’Italia.
Le motivazioni addotte dal Ministro a favore di un’eventuale abolizione della Circoscrizione Estero sembrano emergere da un facile manuale di spicciola diplomazia, ovvero, chi non paga le tasse in Italia non dovrebbe avere più il diritto di esercitare il proprio voto ad elezione di propri rappresentanti.
A questo proposito ci preme ricordare al Ministro che non solo il voto per censo è ormai fortunatamente storia passata, ma anche che tanti italiani residenti all’estero continuano a sovvenzionare l’economia italiana in molteplici forme. Lo fanno quotidianamente non solo mantenendo viva la richiesta di italianità all’estero con innumerevoli effetti positivi in termini economici per il Paese d’origine, ma anche versando cospicue tasse all’erario italiano. Per esempio l’IMU come seconda casa per la proprietà costruita in anni e anni di sacrificio in Italia, pensando ad un futuro ritorno; la TARES per tutto l’anno anche se sono in molti ad usufruire solo di due o tre mesi l’anno della loro proprietà in Italia; ed infine ci preme ricordare che una considerevole fascia di impiegati statali italiani all’estero versano non solo tasse, tra cui diverse tasse regionali quale l’IRPEF. senza che venga loro nemmeno riconosciuto un semplice diritto come quello delle detrazioni per familiari a carico.
A questi si sono aggiunti negli ultimi anni anche tanti italiani che, non potendo trovare quelle garanzie di lavoro in Italia, si sono trasferiti all’estero cercando stabilità e un destino migliore e che vorrebbero contribuire dall’estero a cambiare in meglio il Paese che hanno appena lasciato.
Ci chiediamo seriamente se il Ministro, con questa sua politica di espansione verso nuove aree geografiche, voglia compromettere definitivamente tutta una serie di fruttuosi legami a sostegno dell’internazionalizzazione del nostro Paese in termini economici, di ritorno di immagine e di occasioni di confronto, per mettere in pratica –anche grazie al supporto dei rappresentanti eletti nella Circoscrizione Estero – le migliori esperienze a livello europeo e mondiale a benificio del nostro Paese.
In questo contesto è bene ricordare che è anche grazie al voto degli italiani all’estero che per ben due volte l’Italia è stata in grado di formare governi di centrosinistra, di cui il Ministro fa parte.
Vale veramente la pena sacrificare questo prezioso rapporto di fiducia, che alla fine risulterebbe essere più un danno per l’Italia che per gli italiani all’estero, per mantenere intatta una cara diplomazia?
Speriamo che il Nuovo Anno porti consiglio e una netta inversione di rotta a correzione di una politica di distruzione della rete estera e dei preziosi legami di fiducia e di reciproco rispetto costruiti nel tempo con la propria comunità italiana all’estero.
Cristina Rizzotti, Segretario PD Germania
Stoccarda, 2 gennaio 2014