Comunicato stampa: prestazioni sanitarie personale USA

LA PANDEMIA INCOMBE, IL DL SOSTEGNI PREVEDE RIMBORSI IN MATERIA SANITARIA, IL RECOVERY PLAN STANZIA 20 MLD PER SANITA’, MA LO STATO ITALIANO TAGLIA PRESTAZIONI
AI DIPENDENTI ITALIANI DEL MAECI NEGLI USA 
SENZA PREAVVISO E SENZA RAGIONE

“Da inizio pandemia non si fa altro che puntare il dito contro l’infame prassi di tagliare i fondi alla sanità che ha, negli anni, condotto alla debolezza ben nota del sistema sanitario e, nel contempo, si è ribadita l’importanza di garantire ai cittadini adeguati livelli di assistenza, soprattutto in una fase tanto delicata. Malgrado tutto questo, lo Stato italiano taglia dalla sera alla mattina i fondi per le coperture assicurative sanitarie dei lavoratori MAECI negli USA, alimentando tra i dipendenti smarrimento e ansia per il futuro”. Lo dichiara in una nota Iris Lauriola, Segretario Nazionale della Confsal Unsa Esteri.

“Ci troviamo dinanzi all’ennesimo paradosso made in Italy: proclami, susseguitisi in questi ultimi 12 mesi, tesi ad implementare gli strumenti assistenziali e le garanzie di salute, legittimati dai 19,72 miliardi previsti per il sistema sanitario nell’ambito del recovery Plan e, in ultimo, dalle disposizioni DL sostegni che prevedono un fondo da un miliardo di euro, per concorrere al rimborso delle spese sanitarie sostenute dalle regioni – spiega – che si accostano vergognosamente a disposizioni limitative varate in camera caritatis senza un confronto preventivo, senza una nota esplicativa e con l’ambizione di essere direttamente attuative senza consentire la benchè minima riorganizzazione ai nostri dipendenti all’estero”.

“Infatti – racconta Lauriola – in queste ore nelle sedi statunitensi è stato comunicato al nostro personale che vi saranno variazioni in merito alle coperture sanitarie per coloro che sono assicurati con l’Assicurazione Blue Cross, vale a dire tutti i dipendenti – il personale diplomatico, il personale di ruolo ed il personale a contratto a legge italiana – assoggettati al welfare italiano.

Queste variazioni comporteranno un depennamento delle prestazioni sanitarie precedentemente rientranti nella garanzia assicurativa, in primis le prestazioni medico-specialistiche psichiatrico-neurologiche e le terapie riabilitative, oltre che la fruizione di circa 5000 farmaci accessibili con prescrizione medica che dal 1 aprile p.v. non saranno più concessi gratuitamente. Paradossalmente non sembrerebbe esserci nemmeno una procedura chiara ed univoca per i soggetti fragili, che in teoria potrebbero accedere gratuitamente alle citate prestazione ma che saranno soggetti alla discrezionalità dell’ufficio Amministrativo della sede che vaglierà case by case la sussistenza della legittimità della deroga”.

“Quanto si sta verificando in queste ore indigna e disgusta non soltanto per le modalità predilette, in assenza del benché minimo rispetto verso i dipendenti e in aggiunta a misure già fortemente penalizzanti in una stagione di insicurezza sanitaria, come la privazione del diritto al lavoro agile – conclude Lauriola – ma anche perché si inserisce in uno scenario di complessità fatto di vacanze di organico, di liste di trasferimento notoriamente deserte e di scarso appeal al trasferimento oltre confine, che potrebbe subire un amplificazione a seguito di iniziative come queste. Nelle prossime ore verrà depositata un’interrogazione al Ministro Di Maio in occasione del question time previsto per i prossimi giorni, per pretendere un chiarimento ed un intervento immediato dello Stato in uno scenario di assoluto abbandono”.

Roma, 25.3.2021                                               CONFSAL UNSA COORDINAMENTO ESTERI

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