GRAZIE !
… e la battaglia continua a tutti i livelli…
In data 18 febbraio u.s. si sono concluse le tre giornate di sciopero indette dal Coordinamento Esteri della Confsal Unsa per le sedi diplomatico-consolari in Canada, negli USA e in Australia a causa delle gravissime problematiche di natura previdenziale, fiscale nonchè di copertura sanitaria, che tanto penalizzano il personale in servizio presso le rappresentanze citate.
L’adesione allo sciopero (calcolata sulla base di tutto il personale in servizio nelle sedi coinvolte) è stata impressionante: 43% in Canada, 27% negli Stati Uniti e 45% in Australia, per una media complessiva pari al 32% !!! Cifre da capogiro, che non si riscontrano da decenni nel Pubblico Impiego, dove persino in occasione dei più sentiti scioperi generali nazionali – cui aderiscono tutte le maggiori sigle sindacali – il dato delle adesioni si assesta abbondantemente sotto il 10% !
La sentita e massiccia partecipazione dei lavoratori del Mae allo sciopero è chiaramente da ricondursi all’estrema gravità e complessita’ delle rivendicazioni che stanno attualmente sul piatto della bilancia.
A fronte, infatti, di redditi falcidiati dalle numerose manovre finanziarie degli ultimi anni nonche’ dai disposti delle norme “brunettiane”, assistiamo ora ad un attacco concentrico e alquanto cinico al potere d’acquisto dei lavoratori della Farnesina mediante tagli mai visti ai diritti acquisiti in materia fiscale, previdenziale e di copertura sanitaria.
I dipendenti in Canada, Australia e negli USA hanno pertanto intravisto nello sciopero l’occasione per ribadire che la revisione della spesa pubblica – cosi’ come progettata dalla Farnesina – non deve e non può ridisegnare il sistema del welfare a danno solo e comunque dei soliti noti.
I diritti acquisiti e le prestazioni concesse finora ai lavoratori del Mae non possono essere cancellati dai vertici della Farnesina con un colpo di spugna, in nome di una revisione della spesa e di risparmi scritti finora solo sulla carta.
Dietro a questi tagli – a nostro avviso – non si cela infatti la volontà di ridurre le spese ed abbattere gli sprechi al MAE, bensì un progetto molto più ampio di ridimensionamento dei diritti acquisiti e delle prestazioni finora garantite ai nostri lavoratori in servizio all’estero.
Ed e’ nel nome di questa consapevolezza, che si e’ diffusa da subito fra il personale delle sedi interessate la volontà di aderire alle giornate di sciopero, non lasciando spazio a dubbi sulla giustezza dell’azione. Il nostro Sindacato chiede ora ai dipendenti interessati di mantenere alto il profilo di rivendicazioni e di lotta presso le sedi per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.
La Confsal Unsa Esteri, nel ringraziare tutti coloro – iscritti e simpatizzanti – che hanno supportato la battaglia intrapresa contro i tagli netti ai diritti acquisiti mediante la loro adesione alle 3 giornate di sciopero, conferma il massimo impegno nel mantenere alto il livello di azioni sindacali, al fine del raggiungimento di soluzioni che salvaguardino i diritti dei lavoratori.
Roma, 21.02.2013
CONFSAL UNSA Coordinamento Esteri
Il Segretario Nazionale Iris Lauriola