CASO SAARBRUCKEN/ DA ALBANESE (CTIM FRANCONIA) LA SOLIDARIETÀ ALLA COMUNITÀ E AL COMITES DEL SAARLAND

 

Aise logoNORIMBERGA\ aise\ – “Solidarietà” agli italiani residenti nel Saarland e al Comites di Saarbrucken che ha contrastato la presa di posizione del sindacato Uil Pa contro il presunto “malfunzionamento” dello sportello consolare di Saarbrucken.

Ad esprimerla è oggi Lucio Albanese, consigliere del Comites di Norimberga e coordinatore del CTIM Franconia, che non manca di esprimere la propria “preoccupazione per il nuovo giro di declassamento e chiusure di sedi consolari nel mondo, in particolare dell’Agenzia Consolare di Wolfsburg per la Germania e di quattro “Sportelli Consolari” (Austria e Francia). Purtroppo con il nuovo Governo è cambiato il tono, più conciliante, ma non la musica”. Decisioni, queste ultime, “congelate” dal Ministro degli esteri Terzi.

Sul caso-Saarbrucken, Albanese osserva che “il CTIM della Franconia-Norimberga, essendo stato in prima fila per il mantenimento di una struttura consolare a Norimberga e poiché Norimberga si trova in una situazione identica a quella di Saarbrücken, non poteva disinteressarsi di questa faccenda. Si tratta di una questione che potrebbe un giorno interessare anche la nostra zona”, continua Albanese che quindi “esprime solidarietà, in sintonia con il Comites per la Franconia, alla comunità italiana residente nel Saarland, al locale Comites ed associazioni della zona, condividendo in pieno quanto scritto dal Presidente di Saarbrücken”.

Nell’attuale situazione, prosegue Albanese, “ognuno è chiamato a superare gli interessi di parte”, senza dimenticare che “i servizi amministrativi consolari non sono un favore ma un diritto della nostra comunità che lavora e risiede all’estero. Messi con le spalle al muro, – ricorda Albanese – anche noi abbiamo accettato la soluzione dello “Sportello Consolare” come il male minore, e, a distanza di un anno, i connazionali ne sono grati. Specialmente per i tanti anziani o per chi si trova in uno stato indigente lo sportello è una soluzione che risparmia a tutti lunghi, e soprattutto ai connazionali residenti fuori Norimberga, costosi viaggi a Monaco”.

“Senza entrare nella disputa sindacale o fare il tifo per una parte – puntualizza il coordinatore del Ctim – notiamo che il tempo è stato galantuomo e che i fatti ci hanno dato ragione. Ripresentarsi adesso e mettere in discussione il modello “Sportello Consolare” non è certo un favore che viene fatto alle nostre collettività, ma forse a qualche alto burocrate del Mae a Roma. Se la UILPA, come soluzione del problema, propone di costituire delle Agenzie Consolari, allora nel 2010 o erano disattenti o assenti. Non sono stati i Comites o le associazioni, ad avere voluto lo “Sportello”, ma questo ci è stato imposto dal Mae, contrario all’assunzione di personale di ruolo per motivi di risparmio. Chiedetelo a Mantica. Dopo si è aggiunto il Ministero degli Esteri tedesco non più disponibile ad accettare le Agenzie Consolari in Germania. Questi sono i fatti, dopo giustamente si sempre può chiedere – a tempo scaduto –  di più! Francamente non credo che le nostre Autorità o quelle tedesche siano disponibili a ripensarci o ritrattare la loro posizione del 2010″.

“Di conseguenza – riassume Albanese – teniamoci bene stretto quello che abbiamo, che è meglio del nulla e superiamo le differenze e diffidenze tra chi lavora per la nostra comunità. E soprattutto, cerchiamo di sforzarci e riflettere su come meglio valorizzare questo nuovo strumento dello “Sportello Consolare” e garantirne il futuro”.

“Noi del CTIM Franconia-Norimberga – annuncia – abbiamo due concrete proposte: 1) una più stretta collaborazione/spartizione del lavoro così che lo “Sportello” sia di supporto al Consolato di competenza; 2) rafforzare e aumentare, nei limiti della legge, le competenze dell’Ufficio Consolare (Sportello). Questa è per noi la via maestra, il resto sono dispute e polemiche che non ci appartengono e che danneggiano sono gli interessi della nostra collettività che lavora e vive all’estero e che – conclude – si sente sempre più abbandonata dalle Istituzioni Italiane”. (aise)

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