ASSUNZIONI IRREGOLARI AL CONSOLATO DI BASILEA: FARINA (PD) CHIEDE UNA VERIFICA AL MAECI

ROMA\ aise\ – Deputato del Pd eletto in Europa, Gianni Farina è intervenuto ieri nell’Aula di Montecitorio per chiedere alla Farnesina uan verifica su tre recenti assunzioni al Consolato italiano a Basilea. 
“Premetto – ha esordito Farina – che ai sensi degli articoli 152 e seguenti del decreto del Presidente della Repubblica 18/1967, le rappresentanze diplomatico-consolari e gli Istituti di cultura all’estero possono assumere per le proprie esigenze di servizio, previa autorizzazione dell’Amministrazione Centrale, personale a contratto a tempo indeterminato o per particolari esigenze di servizio a tempo determinato (sei mesi rinnovabili una sola volta); possono essere assunti a contratto coloro che siano effettivamente residenti da almeno due anni nel Paese dove ha sede l’Ufficio presso il quale prestare servizio, condizione dalla quale si prescinde nel caso di contratto temporaneo; le persone da assumere debbono dimostrare di possedere le attitudini e le qualificazioni professionali necessarie per lo svolgimento delle mansioni cui dovranno essere preposte; nella valutazione delle predette attitudini – da accertare mediante idonee prove d’esame, che garantiscano imparzialità e trasparenza – si tiene conto, tra l’altro, della conoscenza delle lingue italiana e locale, o veicolare, dell’ambiente e degli usi locali”. 


“Ai sensi del decreto MAECI n.032/655 del 16 marzo 2001, – ha aggiunto – l’Ufficio autorizzato ad assumere impiegati a contratto ne dà notizia, mediante affissione nel proprio albo di un avviso che reca la data del giorno di affissione e che, ove consentito dall’ordinamento locale, dà pubblicità delle assunzioni attraverso la stampa o altri mezzi di informazione; coloro che hanno interesse a partecipare alle prove d’esame per l’assunzione devono presentare domanda, nel termine di 30 giorni dalla data di pubblicazione di tale avviso, alla rappresentanza diplomatica o Ufficio consolare o Istituto italiano di cultura competente, e tale termine può essere abbreviato a 15 giorni, qualora sussistano particolari ragioni d’urgenza”. 
Il Consolato d’Italia in Basilea, ha rilevato Farina, “a partire dal mese di luglio 2014, ha espletato le procedure di selezione per l’assunzione – in ordine di tempo – di un impiegato a contratto temporaneo da adibire ai servizi di assistente amministrativo nel settore consolare e, successivamente (febbraio/marzo) 2015), di un impiegato a contratto indeterminato da adibire ai servizi di assistente amministrativo nel settore consolare e di un impiegato a contratto indeterminato da adibire ai servizi di autista/commesso/centralinista. Per quanto riguarda l’esito degli altri due concorsi, la capacità di preveggenza del console si è dimostrata fuori dal comune, essendo stati individuati i vincitori, ancor prima della pubblicazione dei relativi avvisi di assunzione”.
“Già a partire dal 1 gennaio 2015 – ha aggiunto – il capo dell’Ufficio consolare aveva infatti trasferito presso la sua Segreteria il commesso/centralinista/autista, già in servizio da alcuni anni presso il Consolato di Basilea e futuro vincitore del concorso per assistente amministrativo, sguarnendo la sede dai più basilari elementi di indirizzo per l’utenza che, da quella data, “vaga” non assistita e incontrollata per tutto il Consolato alla ricerca dell’ufficio giusto, e privando, inoltre, la sede anche dai minimi criteri di sicurezza per l’utenza e il personale”.
“Ancor prima dello svolgimento delle prove d’esame – ha detto ancora il deputato in Aula – il capo dell’Ufficio consolare aveva già “cooptato” in Segreteria anche un’impiegata esterna con rapporto di lavoro interinale, la quale da quel momento in poi ha avuto accesso a dati anche riservati senza alcun obbligo di mantenere il silenzio sui medesimi. Il bando di concorso per i due posti con contratto indeterminato è stato pubblicato per soli quindici giorni, anziché per i rituali trenta”. 
Farina quindi, ha chiesto se “alla luce di quanto precede, il MAECI non intenda procedere – al fine di escludere eventuali favoritismi – ad una approfondita verifica della regolarità e trasparenza delle procedure di selezione per le tre assunzioni di impiegati a contratto effettuate recentemente dal Consolato d’Italia in Basilea. Si chiede di sapere inoltre se i tre candidati risultati vincitori delle prove di selezione soddisfino realmente tutti i requisiti previsti dalla vigente normativa e, segnatamente, se sia stato accertato il requisito della residenza in Svizzera da almeno due anni da parte della candidata che sarà assunta come centralinista – autista – commesso e se le prove d’esame volte ad accertare l’adeguata conoscenza della lingua tedesca siano state sottoposte ad una attendibile verifica da parte dei competenti uffici ministeriali”. (aise) 

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