ROMA\ aise\ – Due nuovi consolati onorari in New Jersey, una permanenza consolare a Saarbruecken ancora da definire, accordi in corso con le autorità locali di Manchester e Norimberga, potenziamenti a Zurigo ed Atene per sopperire alle chiusure del Consolato di San Gallo e l’IIC di Salonicco. E poi Durban, dove gli italiani residenti non sono moltissimi, ma ci sono “interessi economici rilevanti per l’Italia”.
Questo in estrema sintesi quanto detto ieri dal Vice Ministro degli Esteri Lapo Pistelli durante l’audizione al Comitato per le Questioni degli Italiani all’Estero del Senato.
Accolto dal presidente, Claudio Micheloni (Pd), Pistelli è intervenuto nell’ambito dell’indagine conoscitiva su “Valorizzazione del reciproco contributo economico, culturale e civile tra la madrepatria e le comunità italiane all’estero”.
Compito del Vice Ministro illustrare le linee e l’attuazione del piano di riorganizzazione della rete diplomatico-consolare della Farnesina.
Citata la spending review messa in atto dal Mae anche chiudendo diverse sedi consolari, Pistelli ha annunciato che “nell’ambito della discussione sulla prossima legge di stabilità dovrebbe essere avviato un percorso volto ad individuare una diversa impostazione della spesa del Ministero degli esteri, che potrebbe valorizzare la centralità della politica estera, riaffermata dallo stesso Presidente del Consiglio lo scorso martedì 16 settembre 2014, sulle linee di attuazione del programma di Governo”.
Illustrando i tagli e le riduzioni in termini di personale e strutture, Pistelli ha ricordato che essi hanno determinato la diminuzione di 95 unità del personale della carriera diplomatica, rispetto ad un organico di 1.000 unità; la chiusura di 63 sedi, tra ambasciate, sedi consolari e uffici, e di 110 aree funzionali.
Contemporaneamente, ha aggiunto, c’è stato “un incremento di personale a contratto in alcune sedi estere, che arriverà a 2.700 unità entro il 2017” così da “allineare, come rapporto tra personale di ruolo e a contratto, l’Italia alla media dei principali paesi dell’Unione europea”. Dati, ha precisato, che comunque “devono essere confrontati anche con quelli che indicano, rispetto ai grandi paesi europei, minori risorse umane: l’Italia ha la metà dei diplomatici tedeschi, un terzo di quelli francesi e un quarto di quelli inglesi”.
Quanto alle “possibili e certamente auspicabili sinergie con la rete del servizio azione esterna”, Pistelli ha precisato che “occorre tener presente di potenziali elementi di competitività con i paesi dell’Unione europea per quanto riguarda il settore economico o, ad esempio, per la partecipazione al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il principio di razionalizzare la rete non deve essere modificato”, ha ribadito, auspicando “un dibattito sulla riforma che superi gli aspetti settoriali attraverso una riflessione complessiva che conduca ad esiti certi”.
Fino ad oggi, ha aggiunto Pistelli, “gli interventi sulla rete sono stati ispirati a logiche conservative sopratutto se si guarda a modelli di riordino, assai più innovativi, già avviati da altri stati europei”.
Ribadito che “la rete consolare italiana è tra le più estese al mondo” e che dobbiamo necessariamente posizionarci nelle aree emergenti, Pistelli ha sostenuto che “le criticità di gestione della rete, derivanti dall’indebolimento delle risorse, potranno essere in parte attenuate con misure sostitutive, come il rafforzamento della gestione amministrativa unificata nelle aree dove è possibile attuarle, attraverso il potenziamento e l’ammodernamento della rete informatica con la messa in comune delle banche dati tra le amministrazioni dello Stato. Molto ancora rimane da fare per quanto riguarda lo snellimento delle procedure su cui – ha aggiunto – auspico nella collaborazione del Parlamento”.
Passando ad esaminare alcune delle misure sostitutive, “il ruolo dei consoli onorari, su cui sono state espresse diverse opinioni, può essere valorizzato anche attraverso la delega di determinate funzioni. Ad esempio la recente esperienza della raccolta dei dati biometrici per il rilascio dei passaporti si è rivelata positiva”.
Quanto al ruolo dei patronati e alla possibilità di nominarli agenti consolari, Pistelli ha ricordato “i limiti della normativa vigente e la necessità di valutare caso per caso”. Sui funzionari itineranti, “le spese di viaggio saranno sostenute dal Ministero degli esteri”, mentre per quanto riguarda la possibilità di sfruttare spazi gratuiti, messi a disposizione dalle autorità locali con l’invio di personale ad hoc, Pistelli ha citato “l’esperienza positiva di Digione”, dove dal 5 settembre scorso il Consolato generale di Parigi invia un suo funzionario una volta a settimana.
A Saarbrucken “la definizione degli accordi con le autorità locali, rinviata a causa dell’avvicendamento dell’ambasciatore italiano a Berlino, è in corso d’opera”, mentre “discorso a parte va fatto per le città di Manchester e Norimberga, dove ancora non è chiaro se la messa a disposizione dei locali da parte delle autorità locali sia senza oneri per l’amministrazione del Ministero degli esteri”.
Riferendosi poi al dibattito svolto dal Comitato lo scorso 5 agosto, Pistelli ha annunciato “la prossima nomina di due nuovi consoli onorari in New Jersey”. Sulla chiusura dell’Istituto di cultura di Salonicco, “si è provveduto a potenziare l’omologo Istituto di Atene, competente per tutta l’area della Grecia settentrionale”, mentre sulla possibile riapertura di una sede consolare a Durban, dove – ha ricordato- “certamente non è presente una numerosa collettività”, l’Italia ha potenzialmente “interessi economici rilevanti”.
Infine, Pistelli ha riferito che “i contrattisti dell’ufficio consolare di Sangallo sono stati assunti dal consolato di Zurigo, potenziato per sopperire alla chiusura di quell’ufficio consolare”.
Una relazione, quella del Vice Ministro, “piena di spunti di riflessione”, ha commentato Micheloni che ha quindi proposto ai colleghi di rinviare il dibattito e la replica ad un’altra seduta, da svolgersi nel più breve tempo possibile, così da poter approfondire ogni questione. (aise)