Adeguamenti salariali al personale a contratto a legge locale: ordine del giorno presentato dall’on.le Aldo di Biagio

ATTO CAMERA

ODG IN ASSEMBLEA SU P.D.L. 9/05325-A/014

Dati di presentazione dell’atto

Legislatura: 16

Seduta di annuncio: 689 del 20/09/2012

Firmatari

Primo firmatario: DI BIAGIO ALDO

Gruppo: FUTURO E LIBERTA’ PER IL TERZO POLO

Data firma: 20/09/2012

Elenco dei co-firmatari dell’atto

Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma

MENIA ROBERTO FUTURO E LIBERTA’ PER IL TERZO POLO 20/09/2012

Stato iter:

CONCLUSO il 20/09/2012

Partecipanti allo svolgimento/discussione

PARERE GOVERNO 20/09/2012

POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO ECONOMIA E FINANZE

Fasi iter:

ATTO MODIFICATO IN CORSO DI SEDUTA IL 20/09/2012

ACCOLTO IL 20/09/2012

PARERE GOVERNO IL 20/09/2012

RINUNCIA ALLA VOTAZIONE IL 20/09/2012

CONCLUSO IL 20/09/2012

Atto Camera

Ordine del Giorno 9/05325-A/014

presentato da

DI BIAGIO Aldo

testo di

Giovedì 20 settembre 2012, seduta n. 689

La Camera,

premesso che:

il decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito dalla legge 7 agosto 2012, n. 135 (c.d. spending review), ha bloccato le dinamiche di riadeguamento retributivo previste nei confronti del personale a contratto dipendente del Ministero degli affari esteri ed in servizio in numerosi Paesi esteri;

le risorse destinate al suddetto riadeguamento rientravano nelle previsioni iniziali di bilancio del Mae;

i riadeguamenti erano stati previsti dall’amministrazione – dopo svariati solleciti parlamentari e l’attività delle organizzazioni sindacali – per alcuni Paesi come l’India, il Giappone, il Brasile e la Federazione Russa, e la decorrenza sarebbe stata dal 1o luglio 2012;

malgrado le previsioni iniziali, i provvedimenti che li avrebbero resi esecutivi non sono stati firmati prima dell’entrata in vigore del decreto-legge in questione;

la mancata entrata in vigore dei provvedimenti di riadeguamento retributivo a seguito dell’entrata in vigore delle disposizioni del citato provvedimento lasciano emergere una sorta di vulnus democratico, poiché è stata legittimata normativamente una decennale inadempienza;

le dinamiche di riadeguamento, sebbene previste dalla normativa risultano bloccate da oltre dieci anni, tanto da legittimare la permanenza del nostro personale presso alcune sedi in una condizione di «povertà» (basti pensare per esempio che un impiegato a contratto a legge locale in India con riadeguamento bloccato arriva a percepire l’equivalente di poco più di 270 euro);

sebbene il Mae abbia continuato a giustificare il mancato riadeguamento come effetto di «assenza di risorse» risulta che le risorse a bilancio destinate in origine al riadeguamento siano confluite in un tesoretto che ora il Mae avrebbe «sacrificato» nelle disposizioni della Spending review;

considerando che le riduzioni di cui al comma 24 dell’articolo 14 del citato provvedimento di spending review riguardano risorse decurtate dal tesoretto destinato al riadeguamento degli stipendi degli impiegati a contratto, sarebbe auspicabile che queste invece venissero detratte dal capitolo di bilancio per le Indennità di Servizio Estero (ISE) del personale in servizio all’estero di cui all’articolo 171 del decreto del Presidente della Repubblica 5 gennaio 1967, n. 18, che si presenta come un capitolo cospicuo e mai veramente «intaccato»;

malgrado le suddette disposizioni – che hanno previsto di fatto un blocco delle assunzioni di personale operativo presso le strutture consolari – risulta che il Mae, derogando alla stessa normativa, abbia deliberato l’assunzione di personale locale presso la nostra ambasciata in Cina per far fronte alle rinnovate esigenze operative della struttura;

la suddetta deroga evidenzia la possibilità che dinanzi a situazioni particolarmente critiche – come la condizione stipendiale svantaggiata di molti contrattisti a legge locale – l’amministrazione possa rendere esecutivi i provvedimenti di riadeguamento salariale già predisposti;

nell’ambito della discussione sul citato provvedimento di spending review il Governo si è impegnato a modificare lo stesso provvedimento al fine di procedere agli adeguamenti retributivi necessari e normativamente previsti;

la categoria professionale operativa nelle strutture del Mae, maggiormente penalizzata dalle misure del provvedimento in esame, e dalle disposizioni di provvedimenti affini per materia, resta quella degli impiegati a contratto della rete Mae,

impegna il Governo

nel rispetto degli equilibri di finanza pubblica, ad avviare ogni possibile iniziativa normativa volta a reperire risorse adeguate a riconoscere gli opportuni e già predisposti adeguamenti salariali al personale a contratto a legge locale operativo presso le sedi estere della rete diplomatico-consolare italiana.

9/5325-A/14. (Testo modificato nel corso della seduta) Di Biagio, Menia.

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