A Cgil, Cisl e Uil vanno gli stessi ringraziamenti che il condannato a morte dette al boia, quando gli assicurò che sarebbe andato tutto liscio. A Cgil, Cisl e Uil vanno gli stessi ringraziamenti che il condannato a morte dette al boia, quando gli assicur

Infatti, mentre sino ad ora era possibile credere che alcune decisioni assunte da Cgil, Cisl e

Uil fossero solo schizofreniche, ora è più che evidente che sono vere e proprie ghigliottine sui

diritti fondamentali dei lavoratori.

Basti leggere l’ultimo volantino della UIL PA del 29 febbraio u.s. per assistere alla pubblica

esecuzione di tutti coloro che antepongono il principio della PARTECIPAZIONE SINDACALE

DI TUTTI I LAVORATORI davanti a qualsivoglia altro legittimo interesse o rivendicazione di

categoria.

È pertanto doveroso il nostro ringraziamento ai Sindacati Confederali, per aver affilato bene la

lama quando:

1. in 12 anni – tanti ne sono infatti decorsi dall’istituzione del primo voto RSU – non

hanno trovato occasione per sottoscrivere all’ARAN un Accordo ad hoc che includesse

tutti i lavoratori del MAE, nonostante la sottoscrizione, in data 28 aprile 2008,

unitamente a questa O.S. ed alla Segreteria Generale, di un documento “politico” con

il quale si ribadiva la necessità di individuare una soluzione a questa vergognosa

esclusione;

2. sono intervenuti la scorsa settimana sui Capi gruppo del Senato nonché sul Governo

per bloccare un disegno di legge ( il dl n. 1843 solo sui diritti sindacali), peraltro

già varato dalla Camera con consenso bipartisan, che darebbe dignità sindacale a

quanti (impiegati con contratto locale) non godono di rappresentanza sindacale sul

posto di lavoro;

3. hanno sottoscritto da soli un Contratto Integrativo per le AAFF del MAE dalle

conseguenze talmente penalizzanti da provocare massicce proteste spontanee del

personale coinvolto, sia a Roma sia sul web;

4. hanno sottoscritto da soli un Accordo Fua per il personale a contratto che, per la

prima volta nella storia del pubblico impiego, prevede l’applicazione in ambito di Fua

dei criteri fissati, in realtà, per la performance individuale dal D.Lgs. 150 (Legge

Brunetta);

5. hanno brillato per assenza nella lotta contro la chiusura indiscriminata di sedi

all’estero con conseguente riduzione di posti funzione, sradicamento forzato del

personale ed eliminazione dei servizi alla nostra collettività;

6. hanno sottoscritto da soli il Protocollo d’intesa sull’orario di servizio a Roma e

all’estero, introducendo elementi fortemente peggiorativi rispetto all’Accordo

precedentemente in vigore, inasprendo in tale ambito la regolamentazione dell’istituto

della reperibilità, per la quale sono stati ridotti i recuperi ed è stata introdotta

l’obbligatorietà della pausa pranzo all’estero;

7. non hanno inteso aderire fattivamente alla richiesta da noi più volte avanzata di

apertura di tavoli negoziali per il rinnovo delle norme pattizie del personale a

contratto che risalgono notoriamente al 2001 ( sic ! ).

C’è solo da sperare che queste importanti Sigle sindacali siano in un prossimo futuro meno

accanite contro la Confsal-Unsa e contro i lavoratori meno protetti, visto che avranno un bel

daffare nel cercare tra le loro tessere quelle “fasulle”, nella misura di un paio di milioni di

iscritti fantasma ( vedi l’articolo apparso su l’Espresso ” I furbetti del Sindacato”).

Roma, 1.3.2012

CONFSAL UNSA Coordinamento Esteri

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